mercoledì 14 dicembre 2016

Luigi Natoli: La baronessa di Mongellino (Il caso di Sciacca).


Giorgio Comito si fece innanzi, gittandosi come una belva addosso al barone; le due spade scintillarono, guizzarono, sibilarono; Giorgio Comito con una mossa abilissima disarmò il barone; questi mandò un grido di rabbia, quegli un grido di gioia, ed allungò una stoccata.
Molte lame nel punto stesso balenarono contro il petto del barone di Mongellino; ma nel vibrare non i muscoli forti dell’uomo incontrarono, ma il seno molle e cedevole della signora baronessa.
Ratta come il pensiero, visto il pericolo del marito, ella si era gittata fra lui e le spade; e, squarciato il petto da cento ferite, cadde ai piedi di don Gerolamo, e le bianche vesti rosseggiarono di sangue.  
E quando la folla abbandonò la torre non più difesa, tra i cadaveri orrendamente mutilati, giaceva bianca e bella la baronessa di Mongellino; e anche nella morte ella pareva volesse difendere con le braccia sanguinose il cadavere del marito....
 
 
 
 Luigi Natoli: Il caso di Sciacca.
Tratto da: La baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue.
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