venerdì 22 maggio 2015

Luigi Natoli: 24 Maggio 1915

Ricorda sempre questa data. E' il giorno in cui l'Italia entrò in guerra, per liberare le ultime sue terre dalla soggezione allo straniero, per compire la sua unità, per assicurare la sua indipendenza.
Che guerra! per terra, per mare, nell'aria! Quanto sangue versato, e quanto eroismo!... Ma l'Italia vinse. Vinse pel valore dei suoi figli, per la sua volontà di vincere.
E anche in questa ultima e grande e terribile guerra, i giovani siciliani combatterono come quelli di Milazzo, come quelli del Volturno. E sul monte grappa e dovunque fecero prodigi.
Vuoi tu sapere con che cuore essi andavano alla guerra, e i padri ve li mandavano?
Leggi questa letterina: è di un soldato, e fu scritta nel 1917; l'ho letta in un museo di ricordi patrii,
 
Caro babbo,
Nel secondo anniversario della nostra gloriosa e santa guerra, fidente nella vittoria e nel trionfo del nostro Diritto, dalle trincee di .... a pochi metri dal nemico, invio gli auguri più fervidi a te, che serenamente hai dato alla patria i tuoi figli.
Spero di essere fortunato ancora; ma se dovessi cadere, niente lagrime, niente pianti! Sii fiero di noi, che da te abbiamo imparato ad amare la patria e, se è necessario, a sacrificarci per essa: e grida con me: Viva la più grande Italia!
 
Il soldatino che scrisse questa lettera morì pochi giorni dopo. Era giovane, bello e gentile, e tutto diede per la patria.
Medita: e fa di esser degno di coloro che morirono per darti una patria grande e gloriosa.
 
Luigi Natoli


Nota dell'editore: il Soldatino di cui parla Luigi Natoli in questo breve testo è il figlio Clodomiro, morto durante la prima guerra mondiale. La lettera che è trascritta è proprio l'ultima, che Clodomiro invia al padre, prima della morte.
I Buoni Cugini Editori

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