"La guerra
commoveva Parigi; ma non certo di paura. Pareva che gli ampi polmoni della
città si allargassero in un respiro largo di soddisfazione e di gioia. Il sogno
di quarantaquattro anni dunque si avverava? l’ora della rivincita era finalmente
sonata? le mani misteriose della vendetta nazionale avevano mesciuto
all’imperatore quel vino di follia, che lo gittava violentemente in quella
impresa, da tanto tempo minacciata?
La rivincita!.... Tutta
una generazione era morta col dolore di non averla veduta: un’altra generazione
si era maturata quasi senza speranza di compierla; i giovani, educati a essa,
la consideravano come qualcosa lontana, e forse irrealizzabile. E invece,
eccola. La Francia si ridestava. Quei quarantaquattro anni parvero abolirsi di
un colpo; gli uomini d’oggi si sentirono quelli di allora; l’offesa parve
recente, di ieri. E non una, ma cento, mille offese si radunarono in una,
grande, mostruosa, che domandava la vendetta imminente".
Disegni di Niccolò Pizzorno.
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