giovedì 26 febbraio 2015

Chi è Luigi Natoli?

Luigi Natoli, scrittore e storiografo siciliano, nasce a Palermo il 14 aprile 1857. Visse da piccolo una "disavventura politica", poiché la madre alla notizia dell'arrivo di Garibaldi, malgrado il marito fosse Segretario del Supremo tribunale della Monarchia borbonica, fa indossare ai figli le camicie rosse. La famiglia viene arrestata e i loro beni confiscati. La loro vita dalla fame è salva grazie al caritatevole intervento di un secondino, che nascostamente portava loro da mangiare; e quando Natoli parlava di questo dramma della sua vita, soleva dire "Sono stato salvato da un piatto di fagioli".

Non seguì corsi di studi regolari, ma fu un autodidatta. Da ragazzo rivelò subito le sue attitudini: a quattordici anni scrisse il suo primo romanzo storico dal titolo Giulio Federici, a diciotto iniziò a collaborare con il Giornale di Sicilia. Il romanzo storico sarà il tema centrale di tutta la sua produzione: attraverso la vasta pubblicazione di circa venticinque romanzi in appendice al Giornale di Sicilia ed alcuni ripubblicati dall'autore stesso con la casa editrice La Gutemberg, egli illustra in modo dettagliato e preciso la Storia della Sicilia. Tema comune in tutti i suoi romanzi è la lotta e il sacrificio del popolo siciliano per la libertà, a partire dal romanzo storico "Gli Schiavi", in cui si narra la lotta degli schiavi nella seconda guerra servile contro il dominio di Roma, fino ai temi risorgimentali di Braccio di Ferro avventure di un carbonaro, in cui attraverso il protagonista, Tullio Spada, il lettore può vivere la storia della carboneria e le lotte dei carbonari per la libertà in tutta Italia, da Palermo a Torino.
Ma Luigi Natoli non fu solo un romanziere: la sua carriera lavorativa iniziò come maestro elementare, e a ventitré anni fu abilitato all'insegnamento della lingua italiana nei ginnasi. A ventiquattro divenne rettore alla Scuola tecnica comunale di Partinico. Nel 1886 si trasferì a Roma, dove visse per due anni e dove fu redattore del giornale Capitan Fracassa e strinse una fraterna amicizia con Mario Rapisardi. Nel 1888 si classificò fra i primi al concorso come professore di lettere, e con tale qualifica ritornò a Palermo, dove insegnò al liceo Garibaldi per sei anni. In tale periodo nasce la sua grande amicizia con Giuseppe Pitrè, con cui traccia le fondamenta della creazione del famoso Museo Etnografico, fondato nel 1909. E sempre in questo periodo sono notevoli i suoi rapporti con Girolamo Ragusa Moleti, Luigi Capuana, Giuseppe Pipitone Federico, Pietro Mignosi, e molti altri. Nel 1898 si trasferisce a Nuoro, dove dirige la scuola normale, e nel 1900 viene trasferito a Pinerolo. Nel 1901 dirige la Scuola Normale maschile di Napoli per sei anni, successivamente dirige quella di Cagliari, di Lacedonia (Av), di Manfredonia e di Foggia. Siamo nel 1922.
 
Fu sposato due volte: dalla prima moglie, Emma, ebbe tre figli, Giuseppe, Domenico ed Aurelio. Dopo la morte di Emma, Luigi Natoli si risposa con Teresa Ferretti, dalla quale ha otto figli: Clodomiro, Romualdo, Marcello, Edgardo, Maria, Lidia, Hedda e Rosetta. Durante la prima guerra mondiale egli perde il figlio Clodomiro, ed egli esprime tutto il suo dolore per il drammatico avvenimento in un piccolo volume, Ricordi di Clodomiro mio figlio.
Luigi Natoli non fu solo scrittore di romanzi cosiddetti popolari: sempre sulla storia della Sicilia scriverà nel 1935 un ampio e dettagliato volume, in cui viene esposta la storia siciliana dalla preistoria al fascismo, pubblicato dalla casa editrice Ciuni. Scrive anche diversi volumi di poesie, opere teatrali, testi di critica letteraria e volumi di storia. Scrive inoltre una notevole mole di saggi, articoli di carattere storico e di critica letteraria, di storia dell'arte, di storie e leggende, quasi sempre pubblicati sul Giornale di Sicilia con lo pseudonimo di Maurus.
Scrive anche nel 1891 una Guida di Palermo e dintorni pubblicata dall'editore Clausen e circa quarantotto volumi per le scuole, diffusi in tutta Italia.
Muore a Palermo il 25 marzo 1941.

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