giovedì 23 novembre 2023

Luigi Natoli: Pesce Cola. Tratto da: Almanacco del fanciullo siciliano.

Allo Stretto di Messina si legano alcune leggende, di cui famosa quella di Pesce Cola.
Pesce Cola era un bel giovane aitante, grande nuotatore, che poteva tuffarsi e scendere nel profondo del mare, proprio come i pesci: e per questo appunto lo avevano chiamato Pesce. Tante erano le prove che egli dava della sua valentia, che i Messinesi andavano in barca a godersene lo spettacolo.
La fama di queste bravure giunse all’orecchio del re Federigo; il quale, trovandosi in Messina con la corte, volle conoscere Cola, e metterlo alla prova.
- Tu, – gli disse, – scendi nel fondo del mare? Ebbene, va’, e dimmi quel che c’è sotto Messina.
- Maestà, sì. 
Con un salto Cola si tuffò e sparì. Aspetta, aspetta; finalmente risalì:
- Maestà, – disse, – ho veduto che Messina è fabbricata sopra tre colonne: una è rotta; una è incrinata; solo la terza è sana: quando questa sarà rotta, Messina subisserà.

Messina! Messina!
un giorno sarai meschina.

Il re dapprima si turbò; ma poi, dubitando che Cola non fosse sceso nel fondo del mare, e avesse inventato di sua testa, prese una bella coppa d’oro, e disse:
- Se tu vai a prendermi questa coppa preziosa, te la darò in dono. 
E così dicendo, buttò la coppa nel mare. Cola stette un poco, per aspettare che la coppa sprofondasse; e poi, un altro tuffo, e sparve di nuovo nelle onde. Tutti aspettavano trepidando, perché il tempo passava, e temevano che il giovane fosse caduto sotto i denti dei pescecani, che lì abbondano: ma ecco le acque pullulare, e Cola emergere tenendo in mano la coppa avviluppata di alghe. E allora applausi che non finivano mai.
Questa prova poteva bastare al re: ma no. O che egli ci avesse preso gusto, o che altri lo consigliasse, chiamò Cola:
- La coppa è tua; ma un’altra prova voglio da te. Vedi quest’anello? (e se lo tolse dal dito) c’è un diamante che vale più della coppa. Ora va’ a pescarlo. 
Cola impallidì:
- Maestà, – disse, – non mi obbligate a tentare ancora la fortuna; perché temo che questa volta non ritornerò.
- Come? Hai paura? Ma qui si vedrà il tuo valore. E se tu mi riporti l’anello, io te lo darò e ti darò anche altri ricchi doni. Va’ dunque. 
E buttò l’anello. Cola allora disse:
- Maestà, fatemi dare un pugno di lenticchie: se non le vedrete venire a galla, vuol dire che io ho ritrovato l’anello; ma se esse verranno su, è segno che io non tornerò. 
Si tuffò per la terza volta. Aspetta, aspetta: il giorno tramontava; tutti i cuori tremavano; ma il mare rimaneva tranquillo. Poi, a poco a poco, ecco salire dal fondo le lenticchie a una a una. E Cola non comparve più.
Questa è l’antica leggenda di Pesce Cola.

Luigi Natoli: L'Almanacco del fanciullo siciliano. L'opera è la fedele trascrizione del volume originale pubblicato dalle Industrie Riunite Editoriali Siciliane nel 1925, corredato con le foto dell'epoca. 
Pagine 274 - Prezzo di copertina € 19,00
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