martedì 28 dicembre 2021

Luigi Natoli: I frati francescani nel XIII secolo e la loro opinione su Federico II. Tratto da: Viva l'Imperatore! Romanzo storico siciliano

I francescani eran venuti da un paio di anni, avevano comprato alcune case e una vigna fuori della città e ne avevano fatto il loro convento: ma erano malvisti dai frati domenicani, che vedevano in essi dei pericolosi concorrenti e dai preti secolari, a cui la professione di povertà del nuovo ordine pareva eresia nociva alla loro avidità di ricchezze. I nuovi venuti, non avevano ancora fatto proseliti siciliani; erano quasi tutti dell’Italia di mezzo, e avversi all’imperatore la cui lotta contro le pretese della Curia pontificia diventava di giorno in giorno più aspra.
Al frate cercatore i servi avevan dato noci e mandorle secche in limosina: e avevano offerto un gotto di vino che quello non aveva rifiutato. E centellinando aveva con una parlantina fra umbra e toscana, cominciato a far le lodi del serafico padre San Francesco e del suo ordine; e poi della religione, e del dovere dei cristiani verso la santa chiesa: ed era bel bello scivolato nella politica. 
Quando Silvestro entrò nella cucina, il frate diceva:
- Credete a me; l’imperatore è in peccato mortale, perché ha mancato al voto di andare a liberare il Santo Sepolcro... E la scomunica del Santo Padre vedrete come gli peserà... Quanto bene non ha ricevuto dalla Chiesa, che gli ha conservato la corona? E come ne la ha rimeritata? Perseguitando i vescovi, imponendo la decima sugli ecclesiastici, usurpando i beni della Chiesa!... Roba da mandarlo all’inferno dieci volte... Ma già all’inferno lui ci sta di casa... Oh che credete che egli sia un uomo nato come tutti gli altri uomini? Io ho saputo a Roma da un religioso di santi costumi cose da inorridire. E quello era un uomo che parlava di certa scienza... Perché, state a sentire: nella Scrittura si legge che Sara moglie del patriarca Abramo, concepì Isacco, pur non essendo più in età di aver figli: ma fu per volontà di Dio, perché non si spegnesse il seme di Abramo, e ne nascesse il popolo eletto. E sta bene. Ma l’imperatrice Costanza che era vecchia e monaca e non poteva più concepire come mai ebbe questo figlio Federico? Come ve lo dice quel sant’uomo: commercio col demonio, quem absit. Capite? Commercio col demonio... E potete crederci... È una cosa spaventevole, e i sudditi non si accorgono che ubbidiscono al “Nimico”, libera nos Domine.


Luigi Natoli: Viva l'Imperatore! Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo di Federico II. Il volume è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia dal 29 gennaio 1925. 
Copertina di Niccolò Pizzorno
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (Consegna a mezzo corriere in tutta Italia. Contattaci alla mail ibuonicugini@libero.it o al whatsapp 3894697296)
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In libreria a Palermo presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), Nuova Ipsa (Piazza Leoni) 

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