domenica 9 agosto 2020

Luigi Natoli: Il nome di Sicilia è relativamente moderno... Tratto da: Storia di Sicilia

Chi siano stati i primi abitatori dell’Isola, non si sa. Le memorie più antiche furono tramandate da scrittori greci della Sicilia o dell’Ellade dopo la colonizzazione ellenica; i quali raccolsero qualche tradizione piú o meno esatta e attendibile, e talvolta applicarono alla Sicilia tradizioni e miti comuni a tutti i popoli dell’Italia e della Grecia. 
È fuor di dubbio che l’Isola sia stata abitata in tempi remotissimi, nell’epoca pleistocenica. Le scoperte di caverne o di spelonche, scavate nel tufo calcareo, che spesso formano dei veri villaggi, ne sono le prova. Qualcuna è divisa in camere; qualche gruppo ha dato il nome a un comune; ricordiamo quelle di Ispica fra Modica e Spaccaforno, che sono una delle meraviglie della Sicilia, e di cui le più antiche, per la loro forma, sono evidentemente dei tempi pre-ellenici.
Che immigrazioni di popoli più progrediti sian venute dopo è innegabile, come si può vedere dagli ipogei, dalle forme del seppellimento, dallo sviluppo delle forme artistiche, che hanno caratteri comuni con quelli dell’Italia meridionale, di Creta, di Micene, ecc.; segno che nel XII secolo a. C. la Sicilia era già abitata da popoli quasi inciviliti.
Di tutto questo periodo preistorico avanzano vestigia di costruzioni che si sogliono chiamare ciclopiche o pelasgiche. Tali i ruderi di Sparano tra Acre e Noto, quelli di Macara presso il capo Pachino, quelli vicino a Castronovo, i resti delle muraglie e tempio di Afrodite in Erice, e più notevoli e meravigliose le costruzioni sulla rocca che domina Cefalù, e che appartengono a una città più antica, Kefaloidion. 
Il nome di Sicilia, è relativamente moderno, perché non si sa come battezzassero la terra le prime genti che vennero ad abitarla. I nomi di Ciclopi, Aborigini, Lotofagi, Pelasgi, sono da ascrivere alle favole.
Si credette che la designazione più antica l’avesse data Omero nell’Odissea, chiamandola Isola del Sole; ma è dubbio che si riferisca alla Sicilia; e in ogni modo si riferirebbe a una parte di essa. Alcuni la pongono dove sorse poi Milazzo.
Dai Greci venne il nome di Sikelia, per indicare la terra dei Siculi; e questo nome ridotto, secondo la pronunzia latina, e forse anche quella dei Siculi, in Sicilia, rimase all’Isola.
I Greci la chiamarono anche Trinacria e si credette per i tre promontori o capi, che sono i vertici del triangolo; ma pare che l’etimologia sia erronea, e che Trinacria sia alterazione del nome Trinakia, che era quello di una città dei Siculi. Il nome di Triquetra è invenzione dei poeti. Si deve però notare che Trichetria, testa con tre gambe, si vede in vasi etruschi e in un elmo nel Museo Vaticano; come la testa di Medusa, è importazione corinzia, e divenne con Timoleone il simbolo delle città siceliote.

Luigi Natoli: Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo) – Il volume, è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con lo pseudonimo di Maurus dalla casa editrice Ciuni nel 1935, e si divide in sette parti: Libro Primo (dalla preistoria alla conquista bizantina) Libro Secondo (dai Bizantini alla conquista Normanna) Libro Terzo (dalla nascita del Regno di Sicilia al Vespro siciliano) Libro Quarto (la Sicilia sotto gli Aragona) Libro Quinto (dai re di Casa d'Austria alle guerre di successione) Libro Sesto (Il dominio dei Borboni) Libro Settimo (Il Risorgimento). Il volume si conclude con la Bibliografia delle principali fonti consultate dall'autore e dall'Indice analitico dei luoghi e delle persone. 
Pagine 509 – Prezzo di copertina € 24,00
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