mercoledì 31 ottobre 2018

Luigi Natoli: I cosi d'i morti

Un'usanza, specialmente palermitana, è quella di far trovare ai bambini e ai fanciulli giocattoli e chicche la mattina del 2 novembre: giocattoli e chicche, che si dicono portati misteriosamente dai morti durante la notte. 
E' quello che si fa altrove per la Befana o per la "strina"... Quando e come sia nata quest'usanza non si sa; ma dura da secoli. I fanciulli si mandano presto a letto, perchè altrimenti "i morti" verrebbero a grattar loro i piedi; e si addormentano nella speranza di trovare la mattina tante belle cose. Essi sanno che i morti entrano di sotto le fessure delle porte, dicendo: "Omu sugnu e furmicula diventu" ma non si domandano mai come potrebbero far passare, di sotto le fessure, giocattoli grandi e grossi. 
All'alba si svegliano e cominciano la ricerca. Ma i morti qualche volta son burloni; e invece di far trovare carrettini, altarini, sciabole, bambole e che so io, nascondono sotto un letto o dentro un armadio un vassoio pieno di pezzi di carbone, bucce di castagne, stracci. Ah! la delusione e le lagrime!... Ma poi i doni si trovano in altro sito. Per le bimbe ci son bambole, vestitini, mobilucci per la casa della bambola, cofanetti con l'occorrente pei lavori d'ago; pei maschietti altarini, schioppetti, sciabole, cavallucci, carrettini; per tutti, poi, dolciumi. E che festa allora! e che benedizioni ai morti!
E in ogni casa, per povera che sia, i cosi d'i morti non mancano; perchè i morti son buoni e pensano sempre ai figli e ai nipotini vivi, e vogliono essere ricordati. 

Luigi Natoli
Nella foto: Giocattoli d'epoca, esposti al Museo Pitrè di Palermo. 

1 commento:

  1. Allora, quando ero piccolo, i cosi d'i morti erano importanti, molto importanti e tanto desiderati (quando li portavano)-


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