venerdì 12 aprile 2019

Luigi Natoli: Cappa di Piombo e altre opere inedite per il teatro

Silvano (c.s. imperioso) Tu non farai nulla!... (un istante di pausa, Silvano dominandosi, riprende con amarezza) Cosicché io sarei un vile e un disonorato. Per non essere l’uno o l’altro, avrei dovuto uccidere. (a mano a mano si va infiammando, e la freddezza riserbata cede alla passione) Appostarmi, nascondermi agli occhi di tutti... e aspettando, nella mia casa, nella mia camera, dove ancor vagavano i miei sogni feriti, sanguinanti... Aspettarli, per lunghe ore, con un’arma in pugno, e colpirli alla schiena insieme là, senza misericordia!... (gesti di assentimento feroce di Manlio) E gettarli in pascolo alla curiosità altrui, morti nella loro impudicizia... (pausa) Se avessi fatto questo agli occhi tuoi apparirei un altro: più alto... Un eroe…
Dalla lettura di Il figlio e Cappa di Piombo possiamo affermare con certezza che il primo è un lavoro preparatorio del secondo. Il figlio ha solo quattro personaggi e il principale protagonista è Manlio, figlio di Silvano. Su di lui si snoda tutto il dramma, ma più si procede nella lettura del manoscritto più le correzioni, le cancellature e gli appunti aumentano progressivamente fino alla conclusione dell’opera. Giunti alla fine si capisce con facilità che Natoli non doveva essere soddisfatto del risultato. Noi crediamo che lo scrittore, sicuro di non essere stato incisivo nel suo messaggio, e non volendo scendere nell’ovvietà della commedia siciliana del tempo, abbia modificato l’opera con il colpo di genio di capire l’errore trascrivendola in un dattiloscritto, lasciando inalterata la struttura, i personaggi, e la maggior parte dei dialoghi, ma con la sostanziale differenza di togliere la parte di protagonista al figlio e affidarla a Silvano, il padre. In tal modo, Natoli trova uno stupefacente finale degno della migliore avanguardia teatrale dell’epoca, donandole una sicilianità universale. Basta confrontare le due opere, per rendersi conto delle differenze fra le commedie e di quanto da noi affermato. A rafforzo di questa tesi la frase “Cappa di Piombo” è ripetuta nelle ultime pagine da Silvano, e per tutta la durata dell’opera si ha la reale sensazione di essere avvolti da una “cappa di piombo” che grava su tutto il dramma, in particolare nel terzo atto.


Luigi Natoli: Cappa di piombo e altre opere inedite per il teatro. 
Tutte le opere sono la fedele riproduzione dei manoscritti conservati presso la Biblioteca Comunale di Palermo. Ad eccezione de Il conte di Geraci e Il numero 570 tutte le altre (Cappa di piombo, L'ironia della gloria, Quannu curri la sditta, non sono mai state pubblicate). 
Prezzo di copertina € 21,00
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