giovedì 18 febbraio 2016

I romanzi "ricostruiti" di Luigi Natoli: Fioravante e Rizzeri


Non è un romanzo ricostruito ed edito postumo così come si è sempre creduto. È stato pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia a partire dal 31 dicembre 1936.
L’odierna ristampa raccoglie tutte queste puntate in un’opera organica che non esitiamo a definire capolavoro per stile letterario  e grandezza di pensiero, e presenta notevoli differenze con quella conosciuta, dichiarata postuma dalla casa editrice “La Madonnina”. Differenze tutte a favore di Luigi Natoli, scrittore vivo, allora come adesso, ed oggi ancora più grande di prima.
"Siamo tutti pupi, dirà Pirandello, contemporaneo del Natoli, nel suo Berretto a sonagli, ed ogni pupo vuole difendere la sua onorabilità, la sua immagine; e don Calcedonio nella vita è pupo come tutti gli altri e vuole mantenere una rispettabilità nel sociale. Le trame antiche del suo teatro gli suggeriscono l’azione, la voce forte, il farsi giustizia con un bastone; e più di una volta il puparo si comporta come uno dei suoi pupi in scena. Ma questo romanzo-tragedia di Natoli va oltre la maschera sociale ed umana; è il conflitto esistenziale del padre, del grande puparo, dello stesso Creatore. Il puparo si aspetta che i pupi si muovano, secondo il movimento che ha impresso la mano, secondo le finalità della commedia che si deve rappresentare. Don Calcedonio si danna perché nella realtà ogni pupo ha la sua vita propria e lui non riesce, con tutta la sua buona volontà, a dare un indirizzo, un consiglio neanche alla sua unica ed amata figlia.
Ogni scrittore in qualche modo è un puparo, costruisce ed ama le scene e i suoi personaggi; il grande puparo Luigi Natoli con Fioravante e Rizzeri ha costruito un romanzo difficile, originale e di notevole grandezza." - Dalla prefazione di Francesco Zaffuto.  
I Buoni Cugini Editori.

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