martedì 9 luglio 2024

Luigi Natoli: La peste. Tratto da: Palermo al tempo degli Spagnoli 1500-1700.


Ma il disastro non si restò; chè i cadaveri insepolti e le immondizie accumulate appestarono l’aria, e scoppiò una fiera pestilenza, che nello spazio di cinque mesi spense ottomila cittadini, come fa fede l’Ingrassia nelle sue “Informationi del pestifero e contaggioso morbo, ecc...”e i morti furono tanti”, dice un cronista, “che si seppellivano due in una stessa cassa”. 
Nel 1575 si ebbe un’invasione di peste bubbonica. Una galeotta proveniente dall’Egitto cominciò col portarla in Siracusa, e di là a più città del litorale e poi a Palermo, dove scoppiò il 9 di luglio colla morte di una donna, che aveva avuto commercio col Capitano della galeotta, nei pressi di S. Domenico. Poi morirono altri due frati di S. Domenico, per cui fu barricato il convento e dato ordine che ogni cosa fetida si bruciasse e le strade si ripulissero. Al male si aggiunse la fame. Si adibì la Cuba ad ospedale, e si presero altri provvedimenti per isolare gl’infetti e chi aveva pratica con loro, per lavare, per bruciare la roba infetta: sicchè il morbo si restrinse e dal 2 di luglio dell’anno seguente non vi fu più l’ombra di peste. Si deve a Giovan Filippo Ingrassia ed ai suoi saggi provvedimenti come protomedico della città, se in un anno non vi furono spenti che solo tremila persone. 
E dopo ci fu un’altra peste, più tremenda di questa. Fu nel 1624 e scoppiò in Palermo nel giugno. E qui, trattandosi di cose miracolose, lascio la parola al canonico Mongitore:“Si chiusero” – dice il canonico – “i Tribunali, si proibirono i commerci e le pubbliche adunanze. Aprirono lazzaretti, forniti del bisognevole mantenimento degl’infermi; provvidero alla minuta gente del quotidiano vivere... insomma non risparmiossi fatica alcuna e niuna spesa che fosse riputata giovevole per tenere in freno questo gran male, arrivandosi in tale occasione a spendere del pubblico tesoro di oltre seicentomila scudi... Ma non restando in nulla mortificata la violenza di questo male, facendo dappertutto crudelissima strage, parve a tanti ripari dell’umana provvidenza vedersi aggiungere degli altri sopprannaturali e divini. Perciò il zelante prelato (l’arcivescovo Doria) ordinò che in tutte le chiese della città si facesse l’esposizione del divinissimo Sacramento... Fece che tutti gli ordini religiosi nella sua giornata in divote processioni andassero al maggior Tempio... Infine il Cardinale ordinò una solenne processione di tutto il clero in abito di penitenza, per muovere maggiormente il Popolo a contrizione delle colpe con condurre le casse di Santa Cristina e Santa Ninfa seguitate dall’afflitto Pastore in abito di cordoglio. A già correano il 15 luglio e la peste seguiva a far crudelissimo scempio; quando sul farsi il dì cominciò la dolorosa processione invocendosi con sospiri e lacrime di compunzione il nome di ogni santi... i cantori... invocarono il nome di Santa Rosalia”, che divenne da allora la Protettrice principale della città.
Ma respiriamo aria più sana e che conforta il nostro spirito, e solleviamoci pure alla luce che s’irradia dal sacrificio. Nel 1624, nella peste, i Gesuiti, i Domenicani, i Cappuccini, gli Agostiniani, gli altri ordini religiosi, i preti secolari, danno mirabile esempio di sé; soli o accompagnati corrono con l’ostia e con l’olio santo, si cacciano dovunque sentono che la morte si avvicina, soccorrono, aprono il cuore alla speranza, e pagano anch’essi il tributo alla morte. Onore a loro, e con loro ai medici caduti anch’essi nella lotta contro l’inflessibile. 
(Disegno di Niccolò Pizzorno)


Luigi Natoli: Palermo al tempo degli Spagnoli – Opera inedita, costruita e fedelmente copiata dal manoscritto dell’autore privo di data. È lo studio critico e documentato di due secoli di storia della città di Palermo mirabilmente analizzata da Luigi Natoli con una visione del tutto contemporanea senza trascurar nulla, compresi i particolari, anche i più frivoli.
Argomenti trattati:
La città – Il governo – L’amministrazione – Il popolo – Il Sant’Offizio – Il clero e le confraternite – La giurisdizione e l’arbitrio – Le maestranze – Le rivolte – Le armi e gli armati – Le scuole e i maestri – La stampa – Gli usi e costumi delle famiglie – La vita fastosa – La pietà cittadina – Teatri e feste – I divertimenti cavallereschi e le giostre spettacolose – Banditi, stradari e duelli.
Pagine 283 – Prezzo di copertina € 20,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito ibuonicuginieditori.it (sconto 15%, consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Disponibile su Amazon Prime e tutti gli store di vendita online. 
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133 e punto vendita centro commerciale Conca d'Oro), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), La Nuova Ipsa (Piazza Leoni 6), La Nuova Bancarella (Via Cavour). 





Nessun commento:

Posta un commento