venerdì 12 gennaio 2024

Luigi Natoli: Giunse a piazza Ballarò, era fervida di gente armata... Tratto da: Chi l'uccise? Romanzo storico siciliano

 
La città lo sorprendeva; barricate nei punti più strategici, squadre, uomini e donne, bandiere dappertutto, e su questa confusione, schioppettate, cannonate, bombe, squilli di tromba, campane. Si battevano intorno alla Piazza Reale, i commissariati, il Castello. Si cercava di rompere le comunicazioni tra il Palazzo Reale e il Castello e il commissariato e la caserma dei gendarmi al Noviziato. Queste notizie Corrado raccoglieva per via; ma la vista degli uomini armati che incontrava a ogni passo, delle squadre che andavano a battersi, delle case scoperchiate dalle bombe, dei feriti che erano portati negli ospedali, tutto questo non destava nel suo cuore la vergogna di essere un estraneo al dovere verso la patria. Egli giovane, vigoroso, che avrebbe potuto essere utile, non si sentiva diminuito di fronte a quei popolani che andavano a combattere e a morire per la loro terra. Ma nel cuore di Corrado non v’era altro che Maurizia. 
Giunse a Piazza Ballarò; era fervida di gente armata, e i bottegai facevano a gara per rifocillarla. Era venuta dai paesi dei dintorni. Egli si fermò per vedere se vi fosse Concetta, dal punto in cui era l’avrebbe veduta. Aspettò. Il suo pensiero immaginava la gioia di Maurizia nel vederlo libero e di stringerla al cuore. Ma Concetta non veniva. La piazza mutava d’aspetto con le ore del giorno, ora più, ora meno; folle di armati andavano e venivano fra il continuo sonare a distesa delle campane. Ma Corrado non vi badava; s’impensieriva di non vedere Concetta. Era morta? era stata cacciata? 
Se ne tornò a casa sconsolato. 
Lo scoppio d’una bomba caduta poco distante dalla sua casa, e le grida disperate di povere donne, la mattina dopo destarono improvvisamente Corrado. Si levò in fretta e uscì per vedere che cosa fosse caduto. La bomba aveva fatto più spaventi che danni, era caduta in una stalla vuota, e un calcinaccio aveva ferito alla testa un ragazzo. Corrado se ne andò; voleva persuadersi se Concetta fosse ancora al servizio del Cantelli. Aveva scritto una lettera di fuoco, ed era risoluto di inviarla a ogni costo a Maurizia. Per via eccoti il Monforte, armato d’un fucile, con una sciaboletta al fianco. 
- Venivo di casa vostra, ma ho fatto tardi. Su, andate ad armarvi.
Corrado arrossì; in vero non pensava a rendersi utile in quei momenti; rispose: 
- Ora non posso, verrò a raggiungervi. Ditemi dove vi troverò.
- A Noviziato. Venite?
- Verrò; ma non ho uno schioppo. 
- Non ci pensate; ne prenderemo uno ai caduti. Arrivederci. 
Corrado lo vide allontanarsi svelto e allegro; scosse il capo e riprese il cammino. Giunto alla piazza di Ballarò, ebbe appena il tempo di cacciarsi dentro una porta, che passò Paolo. 
Si stupì a vederlo in vesti da cacciatore e col fucile; anche lui andava a combattere? Si fregò le mani per la gioia insperata. Che lettera! andava lui stesso a portarle i baci che le mandava per iscritto. 
Affrettò il passo...


Luigi Natoli: Chi l'uccise? Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1848, al tempo della rivoluzione. 
Pagine 122 - Prezzo di copertina € 13,50
Copertina e illustrazioni di Niccolò Pizzorno.
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia - sconto 15%)
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