venerdì 12 gennaio 2024

Luigi Natoli: Prega Dio che questa rivolta si tramuti in vera rivoluzione, perchè da essa dipenderà la tua salvezza... Tratto da: Chi l'uccise?

L’alba del dodici gennaio in piazza della Fieravecchia un numero sparuto di cittadini incominciava la rivolta. L’alba era fredda, e il cielo coperto di nubi, gli animi pieni di ansia nel vedere quei venti cittadini intorno a una bandiera tricolore, sparare un colpo di fucile. Era la rivoluzione che cominciava. Due ore dopo erano cento, e i colpi spesseggiavano in vari punti.
Maurizia fu svegliata improvvisamente dagli spari vicini, che la atterrirono, non sapendo a chi attribuirli. La sera innanzi la serva aveva portato a casa provviste di pane, di pasta, di legumi, di formaggi. Aveva domandato perché suo padre avesse ordinato tutta quella roba, e la serva aveva risposto:
- C’è la guerra, signorina: c’è la guerra!
Ora udiva le fucilate e si domandava se fossero i soldati quelli che sparavano; e stava trepida in ascolto. Fuori, nella piazza, la gente fremeva e ferveva; ella si affacciò nel balcone, e vide qualche cencio tricolore, e, più in là qualche uomo che incitava altri uomini ad armarsi. Rientrò subito; suo padre si aggirava per le stanze con le mani cacciate nelle tasche, il sigaro spento in bocca, gli occhi fissi sotto le sopracciglia aggrondate. Poi si fermava dietro i vetri del balcone e guardava la piazza, la via, la chiesa del Carmine. Tutto a un tratto disse a Maurizia:
- Vado per vedere di che si tratta.
- Dove va? Non sente le fucilate?
Egli alzò le spalle con noncuranza e uscì; Maurizia lo rincorse:
- Papà!... Papà!... Torni!... Oh Dio!
E afferrato uno scialle, corse giù per le scale: ma il padre non si vedeva più tra la folla che gremiva ora la piazza, ed ella fu presa dalla paura di cacciarsi in quella folla, e risalì. La serva ancora stupiva.
- Gliel’ho detto, che era una pazzia uscire! – le disse.
Ella non rispose. Verso venti ore suo padre rientrò senza dir nulla, ed ella non fece parola, ma con gli occhi lo interrogava. Paolo era andato in qualche casa, dove gli avevano indicato che stesse il comitato rivoluzionario, e non aveva trovato che tre o quattro signori, dai quali non aveva potuto attingere altre notizie che la rivoluzione “camminava”. Si era recato al tribunale, ma lo trovò sprangato; era andato dove sentiva sparare le fucilate, e si era stupito di non vedere le truppe scendere per le vie. E se ne era andato a casa. Quando fu ora di coricarsi Paolo disse:
- Prega Dio che questa rivolta si tramuti in vera rivoluzione, perché da essa dipenderà la tua salvezza.
Ella pensò a Corrado; gli aveva pensato sempre, ma non sapeva che era stato condannato, perché suo padre aveva taciuto, né aveva permesso che altri avesse portato la notizia a casa. Ora le parole del padre le mettevano un nuovo spavento che la faceva tremare. Che c’entrava la rivoluzione con Corrado? Non era chiuso nel carcere? E non potè dormire.



Luigi Natoli: Chi l'uccise? Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1848, al tempo della rivoluzione. 
Pagine 122 - Prezzo di copertina € 13,50
Copertina e illustrazioni di Niccolò Pizzorno.
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia - sconto 15%)
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