mercoledì 23 dicembre 2015

Luigi Natoli: costumanze natalizie.

Durante nove giorni, dal 16 dicembre, i ciaramellari o suonatori di violino, vanno in giro; e dinanzi alle edicole e alle cappellette o nelle case dove sono accaparrati per tutta la novena, suonano la pastorale, e cantano brevi canzoncine intorno alla nascita di Gesù.
Quando per la prima volta si sente il suono della ciaramella, un sentimento di gioia sorride in tutti i cuori: essa è l'annunciatrice del Natale.
I ragazzi costruiscono il presepe, o lo acquistano bello e fatto. E' una piccola scena, che di solito rappresenta una montagna, nella quale si aprono due grotte. Per le rocce si usa il sughero che è scabroso e le imita bene; qua e là ci si mettono casette, torri, fichidindia di argilla dipinta, capanne. E poi vi si dispongono i pastori, che così si chiamano tutti i personaggi: in una grotta si mettono Maria, Giuseppe, il Bambino, l'asino e il bue; e dinanzi alla bocca della grotta il suonatore di ciaramella, il pifferaio, i pastori che offrono doni. Altri pastori e pastorelle si spargono per le rocce: quale con un fascio di legna, quale dormente, o spaventato dalla luce, o spingendosi innanzi un asinello carico di cavolfiori: altri pastori dentro la seconda grotta attendono a far caci e ricotte.
La notte di Natale si accendono lampadine che illuminano la scena; ed è una festa pei ragazzi. E se si può, si fa venire il ciaramellaro a suonare la pastorale e a cantare:

A la notti di Natali,
ca nasciu lu Bammineddu,
e nasciu 'mmenzu l'armali,
'mmenzu un voi e un asineddu.
 

E poi si va a cena. E' la cena più allegra, anche se povera. La massaia ha preparato il dolce di occasione, secondo l'usanza del paese, e sulla tavola abbonda la frutta secca.
Durante la novena, ma più la notte di Natale, nelle case si gioca alla tombola, per pochi centesimi; poi si va alla messa di mezzanotte: perché la notte di Natale nelle chiese si dice messa, e il prete ne celebra tre.
E così si aspetta il domani, che è la festa grande, e in tutte le case c'è pace e gioia, come se vi fosse sceso Gesù a benedire con le sue manine gli uomini di buona volontà.
Luigi Natoli.


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