mercoledì 8 luglio 2015

Lettera di Luigi Natoli a Giuseppe Pitrè: Pisa, 7 maggio 1897.




Illustre amico, 
ho rimandato di giorno in giorno questa lettera, ma finalmente eccola; e son certo che, malgrado il ritardo, le giungerà gradita e speranzosa che Ella non imiterà la mia indolenza. Non le dirò nulla di questa città: è interessante e chiude in sé monumenti d'arte dei quali non si ha idea. Cose maravigliose! Il Duomo e il camposanto sono quanto di più stupendo può ideare l'arte umana. Più in là non si può andare. Ma fuor di questo poi... Quale monotonia, quale silenzio. E' una città di studenti, ma non di studiosi: oltreché mancano a chi, come me, si piace di osservarle, le manifestazioni della vita, mancano anche i mezzi per lavori d'erudizione. Biblioteca povera, e fuor che il D'Ancona, nessun altro letterato! Il D'Ancona ha una mera biblioteca; ma presterebbe qualche libro? Chi lo sa!
Io ho visitato il D'ancona; è un uomo simpatico, alla mano, piacevole; piccolino, rotondetto, con una vocina fessa; il volto improntato ai caratteri della razza, ma affabile, arguto, senza alcuna posa. Parlammo di Lei. Quando seppe che Lei fu a Roma, sclamò: "Ah, il birbante! e perché non fa una scappata fino a Pisa?"
Sono stato a Firenze. Dio! che città! No, non possiamo formarcene un'idea, stando costaggiù, no. Quali maraviglie d'arte! Io ho sognato a occhi aperti, e sarei felice di vivere in quel paradiso. Là, là si vive la vera vita dell'intelletto: Palermo vista di lassù sembra una cosa miserella... S. Maria del Fiore, il campanile di Giotto, le gallerie Pitti, Uffizi, Nazionale, il Bargello, il Palazzo Vecchio, il ponte di Ghiberti... A S. Croce ho provato emozioni fortissime. Una dietro l'altra sono i mausolei di Machiavelli, Dante, Alfieri... Pensi un po' lei!
Ma andiamo avanti.
Posso lagnarmi con Lei che non mi ha mandato il volume di enigmatica popolare? Eppure Fobi l'ha avuto! Sono io da meno di Fobi nella sua stima? E dacchè sono nella lagnanza, Teresa è fortemente imbronciata con la signorina Maria, alla quale scrisse pochi giorni dopo il nostro arrivo, senza avere finora ricevuto un rigo di risposta, come ne ha ricevuti da tutte le sue amiche.
Basta: abbia i miei saluti affettuosi e faccia gradire i miei convenevoli alla Signora e alla signorina.
Suo Luigi Natoli"

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