La mattina del 1 dicembre del 1588, all’angolo della casa di don Pietro Opezzinga, nel piano di Bologna si trovò un cartello che diceva così:
Chi fa lu Vicerè? dormi e s’annaca,
e cu abiti e battismi si nutrica;
di matutinu a vespru si imbriaca,
cu la duchissa la notti si strica:
lu regnu? l’avi menu d’una braca,
sulu pri li gabelli s’allammicca;
vennu li turchi? di sutta c.....a
nun c’è cchiù scantu? s’arma e si minnica.
Le prime persone che lessero, passarono via frettolose per paura di esser creduti gli autori; ma poi ferma uno, ferma un altro, si fece un gran cerchio; i versi cominciarono a correre per le bocche di tutti, e siccome il signor duca d’Albadelista, Vicerè e Capitan generale non godeva le simpatie della città, erano accompagnati da risa e commenti arguti.
In un momento la notizia dell’epigramma si diffuse per tutta Palermo. Gli uomini del foro la recarono nei tribunali; gli impiegati della Città al Senato, alla Tavola, al Patrimonio; i notai nelle loro banche; i mercanti nelle logge, li seppero i barbieri, i lacchè, i razionali dei monasteri e dei conventi, li seppe, all’ultimo Sua Eccellenza il Vicerè, e montò in furia.
Veramente la sua eccellenza viceregia non poteva lasciare impunita l’acerba pasquinata; era necessario dare un esempio. Ordinò tosto al suo capitano d’andare a togliere il cartello, e cominciò poi a pensare entro di sé chi mai poteva esserne l’autore.
Fruga e rifruga gli venne a mente il nome di Antonio Veneziano. Perché avrebbe dovuto essere Antonio Veneziano e non un altro? Io non lo so, e forse nemmeno il signor Vicerè lo sapeva bene; ma Antonio Veneziano era poeta e poeta celebre per giunta; il cartello era in versi, dunque? dunque poteva darsi il caso che veramente il monrealese fosse il colpevole delle terribili ingiurie alla eccellenza del signor Vicerè!
E così fu ordinato l’arresto di Antonio Veneziano.
Ci si recò un capitano con sei guardie, nientemeno, e trovarono Antonio Veneziano che componeva un’elegia latina...
Luigi Natoli: L'interdetto. Storie e leggende volume 2.
Raccolta di Storie e Leggende pubblicate con pseudonimo di Maurus sul Giornale di Sicilia dal 4 gennaio al 16 luglio 1890 e fedelmente trascritte ad opera de I Buoni Cugini Editori.
Pagine 351 - Prezzo di copertina € 22,00
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