venerdì 31 ottobre 2025

Luigi Natoli: I cosi d'i morti. Tratto da: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie

Un’usanza, specialmente palermitana, è quella di far trovare ai bambini e ai fanciulli giocattoli e chicche la mattina del 2 novembre: giocattoli e chicche, che si dicono portati misteriosamente dai morti durante la notte.
È quello che si fa altrove per la Befana o per la “strina”. Quando e come sia nata quest’usanza non si sa; ma dura da secoli. I fanciulli si mandano presto a letto, perché altrimenti i “morti” verrebbero a grattar loro i piedi; e si addormentano nella speranza di trovare la mattina tante belle cose. Essi sanno che i morti entrano di sotto le fessure delle porte, dicendo: Omu sugnu e furmicola diventu; ma non si domandano come mai potrebbero far passare, di sotto le fessure, giocattoli grandi e grossi.
All’alba si svegliano e cominciano la ricerca. Ma i morti qualche volta son burloni; e invece di far trovare carrettini, altarini, sciabole, bambole e che so io, nascondono sotto un letto o dentro un armadio un vassoio pieno di pezzi di carbone, bucce di castagne, stracci. Ah! La delusione e le lagrime!.. Ma poi i doni si ritrovano in un altro sito. Per le bimbe ci son bambole, vestitini, mobilucci per la casa della bambola, cofanetti con l’occorrente pei lavori d’ago; pei maschietti, altarini, schioppetti, sciabole, cavallucci, carrettini; per tutti, poi, dolciumi. E che festa allora! e che benedizioni ai morti! Che domandarsi a vicenda: 
- Che t’han portato i morti? -
E in ogni casa, per povera che sia, i cosi d’i morti non mancano; perché i morti son buoni e pensano sempre ai figli e ai nipotini vivi, e vogliono essere ricordati.



Luigi Natoli: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie. 
Il volume è la fedele trascrizione dell'opera originale pubblicato dalle Industrie Siciliane Riunite nel 1925. Corredato dalle immagini dell'epoca.
La copertina di Niccolò Pizzorno riproduce quella originale. 
Pagine 210. Prezzo di copertina € 19,00
Il volume è disponibile: 
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna gratuita a Palermo, consegna in tutta Italia con raccomandata postale o corriere). Contattaci alla mail ibuonicugini@libero.it 
Su tutti gli store online. 
In libreria presso: 
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele 423), Libreria Modusvivendi (Via Quintino Sella 79), Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), La Nuova Bancarella (Via Cavour di fronte La Feltrinelli) 

Luigi Natoli: 2 novembre. Tratto da: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie

Novembre comincia dunque con una mesta cerimonia: il 2 si commemorano i defunti. I cimiteri sono affollati di gente che va a deporre fiori, ad accendere candele e lampade, e a pregare sulle tombe dei propri cari.
Quanti dolori sopiti non si ridestano? Quali rimpianti non ci amareggiano? Quanti affetti non si rinnovano? Beato chi morendo lascia di sé buona memoria! Beati i giusti, perché anche dopo morti saranno benedetti!
Ma non tutte le tombe hanno questo tributo di affetto: molte sono abbandonate; e quelle dei poveri sono senza fiori. E lassù, dove si è combattuta la grande guerra, migliaia e migliaia di sepolture sparse per le Alpi non hanno le lagrime dei parenti.
Volgiamo un pensiero a loro, che la vita offersero per riscattare le terre oppresse dallo straniero e onoriamone la memoria, consacrando le opere nostre alla grandezza della Patria. E diamo i fiori alle povere sepolture abbandonate. Chi sa che le anime di quelli che vi giacciono, non provino gioia di questo pietoso ricordo?
Alla tristezza del giorno corrisponde la tristezza della natura. Forse il cielo sarà annuvolato e piovoso; forse invece è terso, e vi risplende il sole ma gli alberi qui sono ingialliti, lì son nudi, e mostrano i rami scheletriti: la terra, rotta dell’aratro, ha un color bruno; e non ci son più fiori nei campi, né profumi nell’aria.
Che malinconia!


Luigi Natoli: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie. 
Il volume è la fedele trascrizione dell'opera originale pubblicato dalle Industrie Siciliane Riunite nel 1925. Corredato dalle immagini dell'epoca.
La copertina di Niccolò Pizzorno riproduce quella originale. 
Pagine 210. Prezzo di copertina € 19,00
Il volume è disponibile: 
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna gratuita a Palermo, consegna in tutta Italia con raccomandata postale o corriere). Contattaci alla mail ibuonicugini@libero.it 
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Luigi Natoli: Novembre. Tratto da: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie

Novembre comincia con una festa religiosa in onore di tutti i Santi. I Santi son molti, e non tutti si trovano segnati nel calendario; perché non bastano i giorni dell’anno per consacrarne uno a ogni Santo. Perciò la chiesa li onora tutti insieme il 1° di novembre.
Alla festa dei Santi succede una cerimonia malinconica: la commemorazione dei morti; ma pochi giorni dopo, sebbene l’aspetto della natura vada via via diventando più triste, segue una festa piena di allegria, che, si può dire, precorre le feste invernali.
È quella di San Martino.
A San Martino, dice il motto, ogni mosto è vino. Si beve il primo vino nuovo, e da ciò appunto nasce la festa, le cui origini sono antiche.
Ma la campagna, i giardini pubblici, i viali, che malinconia! Gli alberi non hanno più la loro bella chioma; salvo alcuni sempre verdi, gli altri sono ingialliti, e di giorno in giorno si vanno spogliando delle foglie. Un alito di vento basta per staccare una foglia, che lenta lenta cade per terra; e giù, ai piedi degli alberi, la terra è sparsa di foglie morte, che si mescolano col fango, e che gli spazzaturai raccolgono. Il cielo è di solito nuvoloso, e il sole pare abbia timore di mostrarsi; e quando si affaccia fra le nubi, è smorto smorto. Sulle montagne ondeggiano le nebbie; e tutte le cose hanno un colore grigiastro. 
L’autunno fa presentire l’inverno.
Intanto l’agricoltore, che non ha riposo, ha già aperto i solchi; e ora, dal sacchetto del grano appeso al collo, prende manate di semente, che con un gesto largo spande nei solchi.
Poi vi ripassa l’aratro; la semente si copre di terra, e l’umidore la aiuta a cominciare l’opera sua misteriosa: il chicco s’ingrossa, si apre, germina. Così, mentre sopra la terra pare che tutto muoia, dentro la terra comincia una nuova vita.
È il nuovo pane che si prepara.
E, dopo la semina, viene la concimazione delle piante; la preparazione degli alveari; la raccolta delle ulive. Oh, non si finisce mai di lavorare!
In città si riprendono regolarmente le lezioni, essendo le scuole già aperte fin dal 1° ottobre: e bisogna trarre buon profitto da questo mese, perché in dicembre le vacanze di Natale interrompono gli studi. 
Fa’ come il buon agricoltore: semina anche tu nella tua mente: quello che vi seminerai, frutterà domani, e sarà tutto a tuo vantaggio; perché ti si può togliere l’avere, ma non ti si potrà mai togliere quello che tu hai imparato.

Proverbi di novembre
S. Martino, fave e lino, – se non son nati son seminati.

A. S. Martinu lu cupigghiuni (l’alveare) è chinu.

Si aviti primintii li siminati.
unu ’ntra centu certu nni sgarrati: 
ma siddu tardu li vuliti fari, 
unu ’ntra centu si nni po’ nzirtari.

San Simuni, acqua pi li vadduni.

Pi Santa Catarina, pigghiati la coffa e va a simina.

Tutti i Santi, nivi pi li canti.  



Luigi Natoli: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie. 
Il volume è la fedele trascrizione dell'opera originale pubblicato dalle Industrie Siciliane Riunite nel 1925. Corredato dalle immagini dell'epoca.
La copertina di Niccolò Pizzorno riproduce quella originale. 
Pagine 210. Prezzo di copertina € 19,00
Il volume è disponibile: 
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna gratuita a Palermo, consegna in tutta Italia con raccomandata postale o corriere). Contattaci alla mail ibuonicugini@libero.it 
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La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele 423), Libreria Modusvivendi (Via Quintino Sella 79), Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), La Nuova Bancarella (Via Cavour di fronte La Feltrinelli) 

lunedì 27 ottobre 2025

Luigi Natoli: Pei begli occhi di madonna Margherita (28 marzo 1889). Fa parte di: Amore e morte. Storie e leggende volume 1

Qual fascino dunque hanno i vostri occhi, o donna, perché messer Francesco Ventimiglia, conte di Geraci e Golisano, gran camerario del Regno di Sicilia, nelle cui vene scorre il gentil sangue di Ruggero re, perché il nobile signore, cui ubbidiscono diciannove tra borghi e castelli, sparsi su pei Nebrodi, ripudii la illustre donna Costanza Chiaramonte, per tanti anni legata a lui dal sacro nodo matrimoniale?
Senza lacrime, sfavillante di sdegno e di orgoglio donna Costanza Chiaramonte lascia il palagio del marito: non chiede, non incita alcuno a vendetta; ma si ritrae in un monastero per nascondere fra i silenzi della bianca cella il dolore, la rabbia, la gelosia.
E mentre ella sente chiudere dietro a sé la pesante e massiccia porta del monastero, che la divide dal mondo, donna Margherita Consolo penetra nelle secrete camere di messer Francesco Ventimiglia; e adorna i suoi neri capelli della corona principesca.
Messer Giovanni Chiaramonte conte di Modica però freme di ira e cogita la vendetta: ma Re Federigo ama il conte di Geraci; re Federigo lo protegge; lo difende; malagevole e pericoloso trarne la sospirata vendetta.
E un giorno messer Giovanni Chiaramonte conte di Modica, il più potente per feudi e per ricchezze dei baroni del regno, lascia la Sicilia e ricovera in Germania. In quei tempi Ludovico il Bavaro calava in Italia; messer Giovanni pugnando da prode otteneva benefici ed onori: e quando la breve e infruttuosa campagna del Bavaro ebbe fine, il conte di Modica, subitamente, con una banda di lanzi, tornò nell’isola.
Re Federigo vede il periglio e lo teme; e invita il conte di Modica a corte, per mettere la pace fra i due baroni. Ed egli si rende, ma viene col suo seguito di armi.
- Perché tanto sfoggio di soldati, cinti di armature che luccicano al sole?
- Io celebrerò la pace con Messer Francesco Ventimiglia, nel modo più solenne: non è convenevole che il popolo abbia feste e spettacoli? Io darò gualdane e torneamenti.
E il Conte di Modica aggiravasi per le vie di Palermo colle sue lance alemanne, e attendea il cognato traditore. Ma il conte di Geraci non giungea.
Donna Margherita Consolo, come la moglie di Cesare, aveva avuto forse un brutto sogno. Fiero barone è Giovanni Chiaramonte, e la sua banda feroce è avvezza alle pugne: ma il conte di Geraci non trema, e non è vile. Le parole, i sospetti, le paure della piangente Margherita, pungono il suo ardimento; né valgono le bianche braccia di Margherita, che gli si attorcigliano al collo; non valgono i baci, le promesse bisbigliate sommessamente, le seduzioni... Messer Francesco cinge la spada, copresi la nobil testa dell’elmo e monta in arcioni. 
Giù nella corte del munito castello attendono i vassalli armati. 
- Baciate almeno vostro figlio! – grida dalla terrazza donna Margherita lasciando che i begli occhi le si empiano di lacrime. 
Il conte si rizza su le staffe, prende fra le sue braccia il fanciullo che messer Ribaldo Rosso segretario, gli porge dalla terrazza, lo bacia, lo consegna al segretario e subito  sprona. 
Scalpitano fragorosamente i cavalli sul selciato della corte; poi sentesi risonare sotto le ferrate zampe il ponte levatoio.
(Nella foto: Messer Francesco Ventimiglia disegnato dall'autore) 



Luigi Natoli: Amore e morte. Storie e leggende volume 1.
L'opera è la fedele trascrizione di tutte le "Storie e leggende", molte delle quali mai più pubblicate, scritte dall'autore nell'apposita rubrica del Giornale di Sicilia, dal 12 febbraio al 31 dicembre 1889
Pagine 386 - Prezzo di copertina € 22,00
Copertina di Niccolò Pizzorno. 
Il volume è disponibile: 
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lunedì 20 ottobre 2025

Luigi Natoli: La Zisa (25/02/1889). Fa parte di: Amore e morte. Storie e leggende volume 1

Quanti secoli sono occorsi, o bel castello regale, o “Glorioso” come suona il tuo nome, perché il vandalismo di un hidalgo atterrasse le sottili colonne che simili a steli sorreggevano il doppio arco delle finestre? e quanti perché la iscrizione araba che circondava come una fascia di merletto il fastigio delle alte mura, fosse interrotta da questi orribili merli, e sulla piattaforma costruita la loggetta rossa?
Chi distrusse la bigeminata finestra che chiusa da triplice arco, aprivasi in alto sull’arco della porta, per spalancarvi il barocco e pesante balcone del seicento?
Fu tolto il marmo e il musaico del vestibolo, e le pareti coperte da goffi stucchi più goffamente dipinti; fu imbiancato il soffitto a pigna che riluceva d’oro nella seconda aula del vestibolo; cancellata l’aquila regale che apriva le nereggianti ali fra i due mistici pavoni saettati dagli arcieri...
E su, nelle sale, dove si accedeva da due scale a chiocciola, il marmo delle pareti oggi è coperto da ignobile carta, il soffitto a pigna da volte dipinte da indotti artefici; il musaico dei pavimenti dai mattoni smaltati; murati i sacelli della grande sala, distrutto il grazioso portico dalle colonne di preziosissimo marmo...
Il buon frate bolognese Leandro Alberti, nel 1526, visitando l’antico palazzo prevedeva la prossima rovina, e nella sua Descrittione dell’Italia, affrettavasi a descriverlo minutamente, “acciocchè mancando tanta fabbrica, come minaccia per non esservi alcuno d’animo generoso che la conservi, almeno rimanga la memoria nella scrittura”.
La fabbrica non è interamente caduta, o buon frate, come quella di Menâni e quella di Favara; né in parte come quella della Cuba: i Sandoval hanno murato le finestre arabe, hanno aperto un balcone, hanno tramutata l’architettura interna... ma gran mercè loro, conservarono o ripararono le mura esterne. 
Ma la peschiera, la grande peschiera che si allargava innanzi al palazzo, come un gran lago, e nelle cui acque tranquille si rispecchiava l’alta mole di Guglielmo I, non è più; né meno le vestigia rimangono. 
Bella peschiera, ampia due mila e cinquecento piedi quadrati, circondata da mura artifiziosamente “reticulate”, nel cui mezzo, come isola natante, sorgeva una loggetta quadrata, sormontata da una cupola dorata e illuminata da due finestre; dal palazzo all’isola si stendeva un ponte, al quale, come a un molo, ancorava la barchetta dal padiglione di seta...


Luigi Natoli: Amore e morte. Storie e leggende volume 1.
L'opera è la fedele trascrizione di tutte le "Storie e leggende", molte delle quali mai più pubblicate, scritte dall'autore nell'apposita rubrica del Giornale di Sicilia, dal 12 febbraio al 31 dicembre 1889
Pagine 386 - Prezzo di copertina € 22,00
Copertina di Niccolò Pizzorno. 

Il volume è disponibile: 
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna gratuita a Palermo, consegna a mezzo raccomandata postale o corriere in tutta Italia)
Su Amazon Prime e tutti gli store online. 
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La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele 423), Libreria Modusvivendi (Via Quintino Sella 79), Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), La Nuova Bancarella (Via Cavour di fronte La Feltrinelli) 

mercoledì 15 ottobre 2025

Luigi Natoli con pseudonimo di Maurus: Amore e morte. Storie e leggende volume I. Indice della raccolta

Con questo primo volume inizia il recupero e la pubblicazione, a opera dei I Buoni Cugini Editori, di tutte le numerosissime “Storie e leggende” scritte da Luigi Natoli sul Giornale di Sicilia con lo pseudonimo di Maurus, a partire dal 12 Febbraio 1889. 
Tutte le “Storie e leggende” pubblicate in questo primo volume, e nei numerosi che seguiranno, sono fedelmente trascritte seguendo il rigoroso ordine cronologico di apparizione sulle pagine del Giornale di Sicilia, affinché il lettore possa osservare nel corso di oltre cinquant’anni, l’evoluzione dello stile letterario dell’autore, godendo appieno della sua crescita verso la maturità, ove tale crescita si possa ravvisare. 
Molte delle "Storie e leggende" di questo primo volume non hanno mai goduto di una successiva pubblicazione, quindi, a 136 anni di distanza, hanno oggi il sapore di inediti. 

Indice della raccolta: 

12 febbraio 1889: Preludio                           
17 febbraio 1889: Qui si conta del Conte Ruggeri...
25 febbraio 1889: La Zisa                             
11 marzo 1889: L’elsa del pugnale                
17 marzo 1889: Il piede del Crocifisso                     
26 marzo 1889: Gamma Zita                        
28 marzo 1889: Pei begli occhi di Margherita           
31 marzo 1889: Camiola Turingia                            
6 aprile 1889: L’abadessa di Santa Chiara
13 aprile 1889: Capo Feto                            
18 aprile 1889: Fuga d’amore                       
20 aprile 1889: La moglie di re Ladislao                   
10 maggio 1889: Lo Steri                                          
14 maggio 1889: Le gesta di Galeazzo                     
19 maggio 1889: Un eroe                                          
23 maggio 1889: L’Esodo                             
27 maggio 1889: La pazzia del signor Bernardo       
1 giugno 1889: Il ballo della morte               
5 giugno 1889: La morte di donna Aldonza  
9 giugno 1889: La vendetta                          
15 giugno 1889: Ritorno                                           
20 giugno 1889: Un tumulto                         
25 giugno 1889: Nel bosco                           
30 giugno 1889: La processione del Giovedì Santo  
8 luglio 1889: Il riscatto del barone              
22 luglio 1889: La giornata di Giorgio Comito         
5 agosto 1889: L’assalto                                           
15 agosto 1889: L’eccidio                             
16 settembre 1889: L’ospitale                                  
30 settembre 1889: Mastro Polidoro             
9 ottobre 1889: Bellacera                                         
10 dicembre 1889: Il bandito del bosco                   
11 dicembre 1889: Amore e morte               
12 dicembre 1889: Una festa                        
13 dicembre 1889: Quel povero signor Vincenzo!    
18 dicembre 1889: L’alluvione                                 
21 dicembre 1889: La Baronessa di Carini    

Una raccolta unica nella sua vasta complessità, frutto di tanto lavoro e di accurate ricerche, che nel suo insieme consegna al lettore contemporaneo la visione completa del grande scrittore Palermitano che tanto amò la sua Sicilia.     

Pagine 381 - Prezzo di copertina € 22,00
Copertina di Niccolò Pizzorno

Il volume sarà disponibile: 
dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna gratuita a Palermo, consegna a mezzo raccomandata postale o corriere in tutta Italia)
Su tutti gli store online
In libreria presso: 
 La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele 423), Libreria Modusvivendi (Via Quintino Sella 79), Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), La Nuova Bancarella (Via Cavour di fronte La Feltrinelli)       


lunedì 6 ottobre 2025

Luigi Natoli: Amore e morte. Storie e leggende volume 1 Dal 20 ottobre 2025 sarà disponibile il 40° volume della Collana dedicata alle opere dell'autore edita I Buoni Cugini Editori

Con questo primo volume inizia il recupero e la pubblicazione, a opera dei I Buoni Cugini Editori, di tutte le numerosissime “Storie e leggende” scritte da Luigi Natoli sul Giornale di Sicilia con lo pseudonimo di Maurus, a partire dal 12 Febbraio 1889. 
L’intenzione del grande scrittore palermitano era quella di narrare la storia della Sicilia usando l’originale formula del racconto o leggenda storica e nel primo articolo dell’apposita Rubrica, intitolato Preludio, si rivolge a una “dolce signora”, esponendo così il piano dell’opera: 

“…Io vi condurrò nella casa del Saraceno, o nella Torre dei diavoli, dove gli spettri dei Chiaramonte decapitati vengono di notte fra stridori di catena ed urli bestiali... E se un amore vi fa palpitare, io vi mostrerò dove e perché Manfredi Chiaramonte e Francesco Ventimiglia vennero alle armi, e vi condurrò innanzi alla sanguinosa impronta di Caterina La Grua, e vi farò assistere alla morte di Aldonza Santapau e di Pietro Bellopede... Volete storie di briganti? magnanimità del buon tempo di re Artù fra lo scoppio degli odii e le battaglie sanguinose? Spettacoli, torneamenti, rappresentazioni, auto da fè? Ditelo; ed io vi condurrò; e insieme penetreremo e interrogheremo tutte le vie, le case, le chiese; rievocheremo le vecchie leggende, trarremo dal sepolcro paurosi spettri ed ombre eroiche, leggeremo virtù magnanime e sanguinosi misfatti…”

Per ben distinguere i volumi, oltre alla numerazione, diamo ad ognuno il titolo di un racconto compreso nel libro: il primo per l’appunto è “Amore e morte”; in esso il lettore troverà le Storie e leggende pubblicate dal 12 febbraio al 31 dicembre 1889.


Luigi Natoli: Amore e morte. Storie e leggende volume 1.
L'opera è la fedele trascrizione delle Storie e leggende pubblicate in ordine cronologico sul Giornale di Sicilia dal 12 febbraio al 31 dicembre 1889. 
Pagine 386 - Prezzo di copertina € 22,00
Copertina di Niccolò Pizzorno
Disponibile dal 20 ottobre 2025