martedì 30 settembre 2025

Luigi Natoli: Ottobre. Tratto da: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie

Con ottobre siamo in pieno autunno: i giorni vanno accorciando; l’aria si fa più fresca; passano nuvolaglie; cadono le prime acque; i tuoni brontolano. Le foglie degli alberi cominciano a ingiallire: qualcuna, dissecatasi, si stacca dal ramo e cade lenta lenta per terra.
Ma la terra si riveste di verde alle prime piogge: però nei giorni sereni il cielo è di un bell’azzurro; il sole è tiepido, e quando tramonta diffonde sulle cose una luce così vivace, che tutto sembra ardere.
I pettirossi e i verdoni popolano le siepi; i fringuelli lanciano le loro melodie dagli alberi; le cutrettole, così vispe su le zampette esili, saltellano e dan la caccia alle mosche.
Gli alberi producono gli ultimi frutti, quelli che si conservano nell’inverno. È la stagione delle mele rosee e fragranti, delle castagne. Queste piacciono tanto caldarroste, o ballotte, o cotte al forno, o (quando son secche) lesse.
E si maturano le nespole.

Quannu viditi nespuli, chianciti;
chistu è l’ultimu fruttu di la stati.

Ma ottobre è, inoltre, il mese della vendemmia; la vendemmia è la raccolta più festevole dell’anno.
Schiere di uomini e donne, con le forbici o un coltellino in una mano, un paniere o un canestro nell’altra, spiccano i grappoli dalle viti, e cantano alternandosi: il canto si propaga; cantano anche nelle altre vigne; e sembra che tutta la terra canti. Canestri e panieri, quando son pieni, sono da altri uomini versati in corbe, o in bigonce caricate sugli asini, che le trasportano al palmento.
Al tramonto del sole, smesso il lavoro, uomini e donne riprendono a cantare a gara, e intrecciano balletti, spesso al suono della ciaramella e del piffero, o del tamburello. I ragazzi si tingono il musetto col succo dell’uva nera. L’aria odora di mosto, e tutti paiono presi da una certa ebbrezza.
Al palmento vi sono i torchi per pigiar l’uva: il mosto si raccoglie nelle tinozze, e si versa nelle botti. Esso fermenterà e diventerà vino.
Ma in moltissimi paesi di Sicilia non usano ancora i torchi e le altre macchine che si trovano nelle fattorie: si pigia il vino come si faceva anticamente. Uno, due uomini, quanti può contenerne il tino, coi calzoni rimboccati, pestano l’uva coi piedi. Cosa che non è sempre pulita.




Luigi Natoli: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie. 
L'opera è la fedele trascrizione del volume originale pubblicato nel 1925 con le Industrie Siciliane Riunite e corredato dalle foto dell'epoca. 
La copertina di Niccolò Pizzorno riproduce esattamente quella originale. 
Pagine 210 - Prezzo di copertina € 19,00

Il volume è disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna gratuita a Palermo, consegna a mezzo corriere o raccomandata postale in tutta Italia)
Su Amazon Prime e tutti gli store online.
In libreria presso: 
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele 423), Libreria Modusvivendi (Via Quintino Sella 79), Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), La Nuova Bancarella (Via Cavour di fronte La Feltrinelli) 

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