Un soldato prese Betty per
una mano, e la spinse avanti pel sentiero; un altro afferrò bruscamente papà La
Marchienne.
- Avanti, animalone!...
Guy divise in due
scaglioni quel gruppo di uomini; col primo mandò innanzi i feriti che potevano
andar da sé, e quelli che si poteron raccogliere e aiutare; egli rimase col secondo,
per proteggere la ritirata. Quei dieci uomini si centuplicavano. Indietreggiavano
lentamente; a ogni venti o trenta passi si fermavano, sparavano più colpi che
potevano, arrestando l’avanzata dei tedeschi.
- Signor tenente, – disse
quel tiratore mentre ricaricava il fucile; – son quarantadue, adesso!...
Riprese la mira; ma nel
tempo stesso, sentì un urto violento, girò sopra se stesso e cadde:
- Tombola! – gridò,
sorridendo nel pallore della morte.
Guy si chinò:
- Sei ferito?...
Il soldato dischiuse un
po’ gli occhi, guardò l’ufficiale; fece uno sforzo per sorridere; e mormorò:
- È la mia volta… È
giusto!...
Poi aggiunse a fior di
labbra:
- Allontanatevi…
ammazzeranno anche voi… Salutate la compagnia!...
Un lieve sospiro, un
impercettibile brivido per la persona; e rimase lì, disteso, sereno, col suo
fucile accanto.
Guy gli chiuse gli occhi,
gli tolse la medaglietta di riconoscimento, lo salutò con un gesto, e raggiunse
i suoi uomini.
Ben presto quell’eroico
avanzo, che per due ore aveva tenuto testa a un reggimento di fanti si trovò
entro le linee francesi; ma prima di giungervi papà La Marchienne era tornato
indietro, improvvisamente, senza che nessuno se ne avvedesse. L’altra mucca,
perché l’aveva abbandonata? Voleva dunque regalarla a quei ladri?... Ritornava
alla fattoria, per riprenderla. Bruno lo seguiva, zoppicando su tre gambe, con
la zampa spezzata pendula e oscillante.
Quando giunse su la
spianata, era piena di tedeschi che frugavano dappertutto per scovare i
francesi che credevan nascosti. Papà La Marchienne vide la sua vacca tirata per
la corda da un soldato alto e grosso, che pareva un beccaio. Gli arsero gli
occhi di rabbia:
- Quella è mia! – gridò; –
è mia!...
Sua? ah sì?...
- Ebbene! dategliela!... –
disse un ufficiale ridendo, facendo un gesto con la sciabola.
Tre o quattro soldati
sghignazzando si gittarono su papà La Marchienne, lo buttarono contro il muro,
e gli scaricarono addosso i fucili. Il vecchio cadde senza un gemito. Bruno si
slanciò contro uno dei soldati e lo addentò a una gamba.
- Toh! anche questo? –
gridò il soldato, imbestialito; e passò da parte a parte il povero cane, con
una baionettata, e lo buttò sul cadavere del padrone. La bestia guaendo e
voltandosi, sentì presso la sua bocca la mano ancor tiepida di papà La
Marchienne; e allora parve raccogliere in uno sforzo supremo tutta la tenera
devozione che lo aveva unito al vecchio contadino, e lambì dolcemente quella
mano. Poi morì.
Luigi Natoli: Alla guerra! Romanzo storico ambientato nella Parigi del 1914, all'inizio della Prima Guerra mondiale. Pubblicato unicamente a puntate in appendice al Giornale di Sicilia dal 19 ottobre 1914, è raccolto per la prima volta in unico volume ad opera de I Buoni Cugini editori nel 2014, a cento anni di distanza e in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale.
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