martedì 18 giugno 2019

Luigi Natoli: Il Castellammare. Tratto da: Guida di Palermo e suoi dintorni 1891





Uscendo dalla porta Felice e voltando a mancina, si lascia l’antemurale che difende il seno della Cala, e l’ufficio di Sanità Marittima che sorge sul sito dove era un fortino detto la Garita; e si costeggia la Cala, che al lato opposto alla Sanità era difesa dal forte di Castellammare – Questa fortezza pare che sia preesistita alla venuta degli Arabi; infatti è chiamata spesso Castrum vetere, per distinguerla dal Kassr, detto Castrum novum. Dagli Arabi e dai Normanni fu restaurato ed afforzato, ed altre opere vi furono fatte nei secoli XV e XVI, che cancellarono ogni vestigio e della moschea musulmana e delle opere antiche. Fu da questo Castello che piovvero nel 1848 e nel 1860 le bombe sterminatrici della città in rivoluzione. 
A piè della Fortezza e sulla banchina della Cala sorge la piccola Chiesa di Piedigrotta, edificata nel secolo XVI e così detta per una piccola grotta che resta ora chiusa in una cappella. In questa chiesa si conserva appeso ex voto il grande fanale a forma d’aquila, che illuminava la poppa della galera capitana di Sicilia alla battaglia di Capo Corvo, vinta da Ottavio d’Aragona, ammiraglio palermitano, sopra i turchi nel 1613. 
Costeggiando la via esterna tra il Castello e la città e risalendo sulla linea degli antichi bastioni si trova a sinistra il 
Monumento delle tredici vittime, (P. G5) consistente in un obelisco di marmo bianco, con palme di bronzo agli spigoli e una stella di bronzo al vertice; esso non è di belle forme: fu eretto in memoria dei tredici fucilati del 14 aprile 1860, i nomi dei quali si trovano iscritti in tavole marmoree che circondano il basamento. Sul muro del bastione, dove furono addossate le vittime della tirannide borbonica, si trova una lapide che reca i nomi dei fucilati e ricorda l’insurrezione del 4 aprile. 
Accanto a questo monumento si apriva la antica porta di San Giorgio che venne abbattuta; entrando per essa nella via Squarcialupo si lascia a destra l’Ospedale Militare (P.41 G5), nel convento di Santa Cita: a sinistra si trova la Chiesa di S. Giorgio dei Genovesi...
(Nota dell'editore: Sia il Castellammare che la chiesa di Piedigrotta oggi non esistono più, in quanto distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nella foto il Castellammare oggi).


Luigi Natoli: Guida di Palermo e suoi dintorni 1891. Nella versione originale pubblicato dall'editore Clausen in occasione della Esposizione Nazionale, con le pubblicità dell'epoca e il pieghevole della cartina di Palermo nel 1891. Un documento storiografico prezioso, un "fermo storico" che fotografa la nostra città di quel periodo, ma validissimo per chi vuole oggi utilizzarlo come guida turistica. 
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