C’era nel cielo mezzo
sgombro di nubi un sorriso di sole; e nei visi un’aria di contentezza. Lungo la
via Toledo fino ai Quattro Canti stavano allineate le maestranze, ma senz’armi:
ognuna col proprio console e i propri ufficiali vestiti d’uniforme turchina con
le risvolte rosse; tutti avevano nel cappello la coccarda rossa: nella via
Maqueda era schierata la guardia dei Miliziotti, specie di milizia urbana.
Intanto attraversavano le due strade le carrozze dei ministri, quelle del
Senato, dei grandi Signori, per andare al Molo; passava la carrozza reale
tirata da sei cavalli frigioni. La folla si assiepava dietro le file delle
maestranze e dei Miliziotti; si sapeva che lo sbarco del re non sarebbe stato
annunziato da nessun colpo di cannone, né da salve di moschetteria, e però si
aspettavano di veder comparire a un tratto il corteo reale, dallo stradone dei
Quattro Venti.
E finalmente dopo
qualche ora buona, si udì un clangore di trombe. Per la folla corse un grido di
bocca in bocca:
- Eccolo! Eccolo!
Apparvero innanzi due
cavalleggeri con le pistole in pugno, poi con un nugolo di lacchè, di
staffieri, che precedevano la carrozza reale fiancheggiata dagli alabardieri.
Vi era dentro il re, vestito da generale, col principe ereditario Francesco, il
duca Gravina e il marchese del Vasto. Dietro la carrozza, cavalcavano due
cor.... di gabinetto, e poi quattro cavalieri con le sciabole sguainate; le
trombe e i tamburi del reggimento principe Alberto, il reggimento Esteri; in
fine le carrozze dei signori. Via via che il re passava, la folla applaudiva e
gridava freneticamente evviva: Ferdinando salutava sorridendo, e mormorava chi
sa quali facezie al figlio, che pallido e floscio gli sedeva accanto, e pareva
covasse qualche segreto malore.
Per la seconda volta, il
25 gennaro del 1806 il re Ferdinando IV, fuggendo le armi francesi condotte da
Giuseppe Bonaparte e dal generale Massena veniva a cercare un ricovero e una
difesa in Sicilia; veniva nel mese seguente la regina Maria Carolina coi
principi, con la principessa, con la nuora Isabella seconda moglie del principe
ereditario Francesco: e con loro e dietro a loro circa due migliaia di emigrati
napoletani, e molti francesi, che per la seconda volta venivano a pesare sulle
esauste spalle della Sicilia; e soprattutto venivano gl’Inglesi, non da ospiti
questa volta, ma da padroni....
Luigi Natoli: I mille e un duelli del bel Torralba
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