mercoledì 18 novembre 2015

Luigi Natoli nel romanzo Gli Ultimi Saraceni: la conversione di Agar al cristianesimo.


Questo concetto della donna le faceva apparire la religione disprezzata con altro occhio; vedeva in essa una difesa, una sicurezza dell'a­more. Quella religione che comandava all’uomo di non amare che una donna sola, la donna scelta, era stata certamente fatta per le donne. Pensava che anche il Corano ricordava Maria, Gesù figlio di Maria; lo ri­cordava col nome della madre, e non con quello del padre; e i nazareni veneravano la madre del Profeta Gesù; essi non disprezzavano, non asservivano, non avvilivano la donna, se la veneravano così da dedicarle le loro chiese.
Agar era d'origine berbera, della tribù dei Gewala; ma la sua famiglia da lungo tempo s'era stabilita ad Alessandria, dove trafficava. Ella era cresciuta in quell'Egitto dove si incontravano tre civiltà; e aveva negli occhi il fascino sacro del Nilo, l'ar­denza del deserto, la grazia dall'antica Ellade. V'era una tristezza nostalgica, un sogno e nel tempo stesso un ardore di vivere e di gioire; l'ombra,  la luce avevano nel suo sguardo una velatura di languore e un dol­ce abbandono pieno di promesse.
Il re la guardò un istante, in silenzio. Aveva creduto che Agar, entrando, gli si sarebbe gittata ai ginocchi piangendo, sup­plicando, implorando; umile e  sottomessa; come tutte le donne del tiraz, come tutte le saracene, la cui mentalità non attribuiva a sè stesse un valore. Invece ella stava di­nanzi a lui diritta, senza tracotanza, ma senza debolezze.
 
Luigi Natoli: uno scrittore sempre attuale. Il romanzo fu infatti pubblicato per la prima volta in appendice al Giornale di Sicilia nel 1911 - Edito oggi per la prima volta in libro da: I Buoni Cugini Editori.

Nessun commento:

Posta un commento