venerdì 13 settembre 2024

Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli: Abbiamo terminato la Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli per la parte relativa ai romanzi storici?

La nostra Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli si compone ad oggi di ben 37 volumi di cui:
6 opere di carattere storico e di critica letteraria (La civiltà e la letteratura siciliana nel secolo XVI, Almanacco del fanciullo siciliano, Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei Pupi di Luigi Natoli e Giuseppe Pitrè, Palermo al tempo degli Spagnoli 1500-1700, Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana nel 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento, Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo).
1 Guida di Palermo e suoi dintorni 1891.
1 raccolta di poesie edite e inedite. 
2 raccolte di opere teatrali inedite e copiate dai manoscritti dell'autore in italiano (Il conte di Geraci, Cappa di Piombo, L'ironia della gloria, Quannu curri la sditta, Il numero 570 raccolte nel volume Cappa di Piombo) e in dialetto siciliano (Suruzza!, L'abate Lanza, L'umbra chi luci, Quattru cani supra un ossu) con traduzione in italiano a fronte.
1 raccolta di storie e leggende (La baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue).

26 romanzi storici.
(Tutti i volumi sono arricchiti dalle splendide copertine di Niccolò Pizzorno) 
Secondo l'unica biografia ufficiale ad oggi pubblicata di Luigi Natoli, abbiamo dunque terminato la Collana per la parte relativa ai romanzi storici. 
26 sono infatti i romanzi pubblicati da I Buoni Cugini editori, alcuni trascritti dalle puntate del Giornale di Sicilia perchè rimasti lì, altri trascritti dalle pubblicazioni della casa editrice La Gutemberg, in ogni caso sempre dalle fonti originali. 
Abbiamo scelto di chiudere il lungo elenco dei romanzi con "Coriolano della Floresta" seguito a "I Beati Paoli", il più lungo di tutti (ben 1387 pagine). E l'editore La Gutemberg, nelle pubblicità dell'epoca (1914), dà una spiegazione alla lunghezza dell'opera: Esso è il più lungo di quanti ne sono sgorgati finora dalla penna brillante del nostro valoroso scrittore; ma per l'ampiezza della tela, pel numero dei personaggi, l'azione e l'importanza dei personaggi, per l'intrecciarsi medesimo degli avvenimenti, doveva per necessità riuscire di così vaste proporzioni. Ed ancora: Ci rivolgiamo alla cortesia, intelligenza e pazienza dei nostri lettori, per ripetere che questo bellissimo romanzo storico e di amore fu eccezionalmente lungo perchè si volle narrare tutte le ultime gesta dei famosissimi Beati Paoli e chiudere così la loro storia. 
Ed ecco i ventisei romanzi, elencati secondo il nostro ordine di pubblicazione. 
Gli Schiavi
Il paggio della regina Bianca
Fioravante e Rizzeri
Ferrazzano
Il capitan Terrore
Alla guerra! 
Squarcialupo
Gli ultimi saraceni
L'abate Meli
Latini e Catalani vol 1 (Mastro Bertuchello)
Latini e Catalani vol. 2 (Il tesoro dei Ventimiglia)
I Cavalieri della Stella o La caduta di Messina
I mille e un duelli del bel Torralba
Braccio di Ferro avventure di un carbonaro
I morti tornano...
Chi l'uccise?
Cagliostro e le sue avventure
Calvello il bastardo
La dama tragica
La vecchia dell'aceto
Il Vespro siciliano
I Beati Paoli
La principessa ladra
Fra Diego La Matina
Viva l'Imperatore! 
Coriolano della Floresta (seguito a I Beati Paoli)

Ma abbiamo realmente terminato con i romanzi, così come dicono le fonti ufficiali? O Luigi Natoli riserva sempre delle sorprese? 

I Buoni Cugini editori (Anna Squatrito e Ivo Tiberio Ginevra) 
www.ibuonicuginieditori.it - ibuonicugini@libero.it
Cell. 3457416697 (dott. Ivo Tiberio Ginevra, resp. vendite)
Tutti i volumi sono disponibili in libreria (La Feltrinelli libri e musica punti vendita Via Cavour e Centro Commerciale Conca d'Oro), su Amazon Prime e tutti i siti vendita online. 

lunedì 9 settembre 2024

Luigi Natoli: Egli guardava il vecchio romito, illuminato di profilo dalla lanterna... Tratto da: Coriolano della Floresta, seguito a I Beati Paoli.

Intorno era tutto silenzio; nel quale, a quando a quando, trasportato dal venticello, giungeva all’orecchio del giovane il canto dell’acqua, che scorreva contrastando coi sassi, in fondo al burrone; e poi qualche grido indefinito, che si perdeva nell’aria; e poi il canto di un gallo, cui rispondevan altri galli, più lontani, a intervalli pari; o l’improvviso latrato di un cane. Voci di una vita che pareva assai lontana da quella grotta misteriosa, debolmente illuminata dalla lanterna; e della quale egli non sapeva la profondità, nè vedeva l’ingresso, nè vedeva i confini.
Dal suo posto egli guardava il vecchio romito, che sedeva un po’ più in là, illuminato di profilo dalla lanterna; con tocchi violenti di luce, che rivelavano l’energia dei tratti non domata dagli anni. La sua fronte spaziosa, la linea del naso e degli zigomi avevano qualcosa di ieratico e di solenne.
Sebbene vecchio, conservava tutti i capelli, folti e lunghi, come non era usanza dei frati; segno che non apparteneva ad alcun ordine religioso, benché vestisse un saio come quello dei frati cappuccini. La barba gli dava un aspetto venerando.
Il giovane lo guardava con curiosità e con simpatia, e di tanto in tanto scoteva il capo, come per un rinnovarsi di stupore. Egli infatti trovava strano quell’incontro: e che in quell’ora, nella campagna deserta e solitaria, il romito andasse a torno; più strana ancora la familiarità che aveva con quella grotta, nella quale, come egli aveva potuto vedere, il romito aveva un armadio, bende e chi sa quante altre cose ancora.
Già quella grotta medesima era atta a suscitare la maraviglia. Per quanto la lanterna non giungesse a rischiararne che una parte, questa era sufficiente per dare un’idea della sua forma.
Non era una grotta naturale: in tempi remoti – almeno così giudicava il giovane – era stata scavata nel tufo, in forma circolare, con una volta. Erano però visibili, qua e là, vestigia di muratura, come se un intonaco, o una superficie diversa avesse una volta ricoperto le pareti. Il sedile era anch’esso di tufo; ma vi era stato collocato di proposito, e serbava le tracce di una sagomatura, corrosa oramai dall’umido e dall’antichità.
Che cosa era stata dunque? Una cripta? un sepolcreto? una dimora di uomini di tempi remoti? il misterioso ritrovo di genti barbare e feroci? una di quelle grotte leggendarie che la tradizione attribuiva ai saraceni?
I saraceni erano nella memoria del popolo di Sicilia un popolo vissuto in epoche che si perdevano nella notte di un passato senza limiti; e al quale si attribuivano edifici, grotte, piantagioni secolari, di cui il popolo non sapea determinare il principio o l’origine.
La leggenda narrava anche di tesori incantati, sotterrati in queste grotte misteriose, e custoditi da esseri straordinari; e ricordava le opere tentate per sbancare le trovature; per disincantare cioè queste immense ricchezze; e le disavventure o la morte orribile incontrata dagli incauti, o privi di coraggio sufficiente o mal destri.
Il giovane guardava e pensava.
Quel vecchio egli l’aveva già incontrato un’altra volta, due anni innanzi a Napoli, in un’occasione singolare, e, per un curioso incontro assai somigliante a questo che gli capitava adesso. Anche allora, in un momento pericoloso gli era apparso per sottrarlo a un pericolo. Era dunque un inviato dalla Provvidenza?
Quest’idea glielo faceva riguardare con un sentimento di rispetto e quasi di venerazione.
La notte trascorse così: verso l’alba il romito che non aveva più aperto bocca, si alzò, e disse:
- Comincia a imbiancare il cielo. Aspettami un po’: vado a chiamare dei bravi contadini.
Il giovane si meravigliò. Quella grotta dunque era accessibile anche agli estranei; e il mistero di cui l’aveva egli circondata, svaniva. Aspettò.
Una mezz’ora dopo due giovani robusti entrarono nella grotta, portando una piccola scala a piuoli nella quale erano distesi dei guanciali.
Pian pianino, prima le gambe, poi il busto, il giovane fu adagiato sui guanciali: i contadini sollevarono la scala dalle due estremità, e preceduti dal Romito, che faceva lume, uscirono dalla grotta.
E rivide le stelle, e respirò la fresca aria del mattino: la luna era tramontata; ma già si diffondeva pel cielo il chiarore dell’alba, e le cose intorno apparivano più distinte.
Il giovane ebbe la curiosità di vedere da che parte usciva, per segnalarla nella memoria. Era una specie di fenditura, ornata di cespugli, che vi si stendevano a guisa di cortinaggi.
Un po’ più in là un’apertura più vasta, lasciava vedere parte di un’altra grotta circolare come quella donde egli usciva.
Se il giovane avesse avuto un po’ di lettura, avrebbe forse intuito che quelli dovevano essere gli avanzi di antichi bagni romani o bizantini, di cui i dotti lasciarono ricordanza che sorgessero sulle sponde dell’Oreto, dalla parte su cui sorge la Torre dei Diavoli...




Luigi Natoli: Coriolano della Floresta, seguito a I Beati Paoli.
L'opera è la fedele trascrizione del romanzo originale pubblicato in dispense dalla casa editrice La Gutemberg nel 1914.
Pagine 1387 (due volumi) Prezzo di copertina € 30,00
Copertine di Niccolò Pizzorno
Il volume è disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia). ordinabile anche alla mail ibuonicugini@libero.it o al whatsapp 3894697296.
Su tutti gli store di vendita online e al momento in libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro)

venerdì 6 settembre 2024

Un nuovo volume si aggiunge alla Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli: Coriolano della Floresta, romanzo storico seguito a I Beati Paoli.

Storie d’amore tragiche o gentili, superbie di nobiltà cieca e crudele, gesta di eroici sacrificî. Le ultime gesta dei
 

BEATI PAOLI 
 
Che intervengono, ravvolti nel mistero, terribili e possenti; Blasco da Castiglione, vecchio, e quasi dimentico del suo passato; la corte del vicerè Fogliani; la morte del Pretore; il tumulto che scoppiò e la cacciata del vicerè; le vendette che ne seguirono; Virginia di Casalgiordano, Cesare Brancaleone, Giovanna Oxorio, don Ottavio Oxorio e sua moglie; Gabriella, la figlia di Blasco e di donna Violante, e altri personaggi, e sopra tutti 
 
CORIOLANO DELLA FLORESTA 
 
Vecchio anche lui, ma ancora fiero, dall’animo invitto, nemico dei superbi, suscitatore di rivolte, dominato alla sua vanità da un tragico fato... Ecco il fondo di questo nuovo romanzo, col quale la fantasia di 

WILLIAM GALT 

Raggiunge la sua massima potenza inventrice, e il suo stile la maggior potenza suggestiva. La varietà, la drammaticità degli avvenimenti, il mistero che circonda i personaggi principali, le costumanze, le vicende cittadine; spettacoli, feste, supplizî, rivoluzioni… tutto passa in una successione di quadri maravigliosi, che fanno di Coriolano Della Floresta il capolavoro di 
 
WILLIAM GALT 
 
È un romanzo che si deve leggere. 
 
Questo scriveva l’editore La Gutemberg nel marzo 1914, presentando ai lettori l’uscita delle prime dispense del romanzo di Luigi Natoli. Ci è sembrato giusto far rivivere anche queste pagine per ricreare il momento storico e dare all’odierno lettore il gusto dell’epoca, ma senza la snervante aspettazione settimanale della rivista in ben 125 fascicoli.


Luigi Natoli: Coriolano della Floresta, seguito a I Beati Paoli.
L'opera è la fedele trascrizione dell'unico romanzo originale pubblicato in 125 dispense dalla casa editrice La Gutemberg nel 1914.
Pagine 1387 (due volumi). Copertine di Niccolò Pizzorno.
Prezzo di copertina € 30,00
Disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (sconto 5% - consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Su Amazon Prime, Feltrinelli, Ibs e tutti gli store di vendita online.
In libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita Centro Commerciale Conca d'Oro), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15) Libreria Nike (Via M.se Ugo 56), La Nuova Ipsa (Piazza Leoni 60), La Nuova Bancarella (Via Cavour)