lunedì 5 giugno 2023

Luigi Natoli: Messer Bernardo Cabrera. Tratto da: Il Paggio della regina Bianca. Romanzo storico siciliano

Era messer Bernardo Cabrera, conte di Modica e grande giustiziere del regno di Sicilia.
Veramente egli si fregiava di ben altri titoli. Era in Spagna visconte di Cabrera e di Bas, conte di Ossuna, signore di Monclus, Hostalric, Arginon e Parafolls: piccole terre, parte ereditate, parte concesse dal re d’Aragona, del quale aveva in moglie una nipote.
In Sicilia aveva raccolto gli stati e gli uffici della nobile e gloriosa famiglia dei Chiaramonte, e diventava in breve il primo feudatario del regno.
Possedeva la contea di Modica, con le terre di Modica, Ragusa, Chiaramonte, Scichili, Monterosso, Giarratana, i casali di Durillo, Comiso, Spaccaforno, la torre e il porto di Pozzallo, le saline di Marsa e di Murro, il feudo di Daratre e ventidue tenimenti di terre; era obbligato al servizio militare per ventisette cavalli, oltre ai pedoni; e godeva di tali e tanti privilegi e prerogative, che il suo stato formava una specie di regno nel regno.
Oltre alla parentela col re Martino, i servizi resi da lui al re e al padre del re (il vecchio duca di Montblanc) in Spagna e nell’isola, avevano potuto far pesare a suo beneficio i favori particolari del monarca. Era stato infatti eletto grande giustiziere.
Era diventato così il personaggio più popolare e autorevole del regno, ed esercitava un grande ascendente sull’animo del giovine re; ciò lo faceva segno a gelosie, invidie e malcelate animosità.
Non era benvoluto; troppa arroganza era nei suoi modi; troppa crudeltà aveva mostrato durante il lungo e fiero duello fra il baronaggio dell’isola e i due Martini, venuti a conquistare il regno, e a gittarvi tutto un nuovo branco di hidalghi morti di fame e di piccoli signori che tremavan di freddo nei loro miseri castelli di Catalogna.
Ah! la Sicilia era ancor ricca; e baroni da spogliare ce n’erano ancora.
Messer Bernardo Cabrera non sarebbe diventato signore della più vasta e ricca contea del regno, se Andrea Chiaramonte non fosse stato decapitato perfidamente, sulla piazza Marina in Palermo, dinanzi al suo magnifico palazzo. Messer Bernardo Cabrera ebbe le spoglie del vinto signore, alla rovina del quale egli aveva lavorato.
La presa di possesso gli fu però contrastata dai vassalli. La memoria dei Chiaramonte era troppo viva, e i cuori ancor troppo devoti, per accettare, se non benevolmente, almeno senza ostilità il nuovo signore, che si presentava come un nemico.
I vassalli di Modica e delle altre terre, domandarono al re di dichiarar la contea terra demaniale: ma il re – che pur avrebbe guadagnato alla corona un paese ricco, – respinse la preghiera. I vassalli si ribellarono; Messer Bernardo non potè assicurarsi la signoria, se non invadendola con una schiera feroce di venturieri e di banditi, e impiccando sulla piazza di Modica quindici dei capi della rivolta, quasi tutti piccoli borghesi e maestri d’arte.
Quei quindici corpi neri, orribili, penduli dalle forche, sui quali volteggiavano sinistramente i corvi, e che il vento faceva svoltare, avevano diffuso il terrore, e soggiogato la ribellione.
Ciò era avvenuto sei o sette anni innanzi.
Messer Bernardo aveva poi compreso che bisognava usar qualche dolcezza; e un inverno rigido, nel quale un alluvione rovinò parecchie case di contadini, distribuì dei soccorsi, rifabbricò le case abbattute, e perfino assolvette qualche debitore. Salvo che ragioni di ufficio o viaggi in Spagna in servizio della corte, o repressioni di rivolte qua e là nell’Isola frequenti e violente, non lo tenessero lontano, egli abitava nella sua contea, alternando il soggiorno fra Ragusa e Modica.
Quell’anno il re gli aveva conceduto l’onore di accettare l’ospitalità nel castello di Modica; e v’era andato nei primi di maggio, per fuggire l’afflizione della corte rattristata dalla malattia della regina.


Luigi Natoli: Il Paggio della regina Bianca. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1400.
L'opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato in dispense dalla casa editrice La Gutemberg nel 1921. 
Copertina di Niccolò Pizzorno
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Disponibile su tutti gli store di vendita online e in libreria. 

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