martedì 17 settembre 2019

Luigi Natoli: Ricordi di Clodomiro mio figlio

Serro nel profondo del cuore l’angoscia, respingo indietro le lagrime che fanno impeto agli occhi, per scrivere della mia creatura.
Potrei commettere ad altri questo ufficio, ma non voglio; perché a nessun altro Egli rivelò l’anima sua, fuor che a me, che Egli amò devotamente e con orgoglio, che direi soverchio se si potesse dar misura all’amore suo filiale. Voglio scrivere io, il Suo babbo, non soltanto per dire il cuor che Egli ebbe, ma per isfogo del mio cordoglio; e perché parmi che il Suo spirito debba gioire di questa mia testimonianza di dolore e d’amore.
Il frammento di bomba che nel piccolo cimitero di Staranzano scavò una fossa alla carne giovinetta, aperse una ferita insanabile nel cuor mio. Pure, in questa ferita, come in un sacrario, vive illuminata dalla luce purissima del voluto sacrificio l’immagine del mio Clodomiro; e più, contemplandola, si inacerba il rimpianto, più ella si ingrandisce agli occhi miei: perocchè dispogliata dalle materiali contingenze della vita, l’anima Sua mi si va sempre più rivelando diritta come una lama, tesa come un arco alla sua meta, austera nel concepimento del dovere, vigile e pronta al sacrificio, come quella di un confessore della fede.
Nessuno sotto la gioconda irrequieta spensieratezza avrebbe supposto in Lui tanta gagliarda serietà di propositi e una fede così viva e operosa nei suoi ideali: chè questa fede Egli tenne dapprima chiusa nell’anima sua, col riserbo di un primo amore: né si rivelò, né si esplicò in azione, se non allo scoppio improvviso della guerra europea. Egli era a Parigi, quando gli eserciti tedeschi invasero il Belgio; e il grido della Francia non giunse invano al suo cuore.
Ho qui, sotto gli occhi, i frammenti di un suo taccuino, dove Egli annotava in forma di diario i ricordi di quei giorni. Molte pagine son lacerate: gli appunti rimasti vanno dal 10 settembre al 4 dicembre. Son brevi, rapidi, schematici: forse pensava di estenderli più tardi in forma più larga, e di completarli con altri aneddoti, che serbava nella memoria. Ma pure come ne trasparisce l’anima sua! 
Gli entusiasmi e la giocondità, la lieta e balda spensieratezza e la serietà dei propositi vi si alternano: ma domina sopra tutto il Suo profondo sentimento di italiano e la Sua viva fede repubblicana; talchè i festosi episodi cedono spesso all’austerità dell’apostolato. 

Luigi Natoli: Ricordi di Clodomiro mio figlio. 
Nella versione originale pubblicata nel 1920
Pagine 74 - Prezzo di copertina € 10,00

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