venerdì 25 agosto 2023

Luigi Natoli: Nel piano di Sant'Erasmo furono rizzate tre colonne... Tratto da: Fra Diego La Matina. Romanzo storico siciliano.

Poco dopo la processione uscì dal Palazzo dello Steri. I tre rei principali erano vestiti con l’abitello infamante, nero, dipinto a fiamme e mostri. Celebrata la messa, recitata l’orazione e letta la sentenza, i tre rei furono consegnati al Capitano di città; e la processione ritornò al palazzo tra la folla silenziosa.
La sentenza fu eseguita il domani sera, lunedì. Nel piano di Sant’Erasmo furono rizzate tre colonne; i condannati furono prima strangolati, poi bruciati. Una folla immensa assisteva al pio spettacolo: per godersi il quale erano stati eretti palchi per le cariche, per le dame e pei cavalieri. Tra gli spettatori era frate Agostino. Egli insieme con un novizio aveva accompagnato il carro che trasportava i tre condannati; aveva scambiato uno sguardo con Giambattista Verron, che parve la conferma di una mutua promessa. Un senso di pace si diffuse sul volto del guantaio, che per tutto il tragitto aveva tenuto gli occhi levati al cielo, come per offrire il suo martirio. Da sé, senza tremare, senza impallidire offerse il collo al nodo omicida. La sua agonia fu breve. Frate Agostino che, in grazia dell’abito, s’era potuto avvicinare e non gli aveva tolto lo sguardo dal viso era stupito della mansuetudine del condannato. Egli aspettò che le fiamme lo avvolgessero, e allora se ne andò a capo basso, lentamente, col novizio che pareva vivamente colpito da quanto aveva veduto.
La sera calava un po’ fosca ed afosa, e il vento portava nella strada il puzzo confuso della legna e della carne bruciata. Nell’aria vibravano i rintocchi dell’Ave, oscillando nel vento e spegnendosi come gemiti. Frate Agostino risalì per la strada Toledo. Passando dinanzi alla piazza Marina diede una bieca occhiata alla massa torreggiante dello Steri, che nell’ombra appariva più cupa; e nella pupilla gli balenò un lampo d’odio. Per vie di traverso passando per la strada dei Merciai – oggi detta dei Cassari – e per l’Argenteria e pel Mercato della Bucceria vecchia, giunse al quartiere della Conceria, che era già buio.
La porta della chiesa di Santa Margherita era aperta e se ne vedeva l’altare maggiore illuminato: lo scampanellio della gloria e l’odore dell’incenso rivelavano che si dava la benedizione serale col Santissimo. Frate Agostino si avvicinò, si genuflesse dinanzi alla porta, si tolse la mozzetta che gli copriva il cranio raso, ed entrò nel momento in cui il cappellano, riposto l’ostensorio, recitava l’Oremus. Ma si rimise il cappuccio in testa.
Il frate aspettò che il cappellano entrasse in sagrestia. E ve lo seguì, ordinando al novizio di aspettarlo.
- Bacio le mani, padre don Angelo.



Luigi Natoli: Fra Diego La Matina. Romanzo storico siciliano.
L'opera è la fedele trascrizione del romanzo originale pubblicato in dispense dalla casa editrice La Gutemberg nel 1924.
Copertina di Niccolò Pizzorno. 
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 
Disponibile su tutti gli store di vendita online e in libreria a Palermo presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Feltrinelli libri e musica (presso il Centro Commerciale Forum), Libreria Nike (Via Marchese Ugo), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), La Nuova Bancarella (Via Cavour di fronte La Feltrinelli), Libreria Nuova Ipsa (Piazza Leoni) 

Nessun commento:

Posta un commento